Il Foggia ne fa tre all'Ascoli, frenata del Parma con il Cittadella

Il Foggia ne fa tre all'Ascoli, frenata del Parma con il Cittadella
di Vanni Zagnoli
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Venerdì 13 Aprile 2018, 21:22 - Ultimo aggiornamento: 22:58
Magari il Parma salirà subito in serie A, o almeno ai playoff, però non c’è paragone con la spettacolarità del Foggia. Che magari neanche rientrerà fra le prime 8. E’ la differenza fra il pragmatismo di Roberto D’Aversa, per un girone in testa alla B, al Lanciano, ma l’anno dopo esonerato, e Giovannino Stroppa, arrivato in A senza passare dalla B, a Pescara, esonerato, e poi consacrato con promozione e questa stagione con i dauni. I satanelli a tratti sono zemaniani, come quando l’allenatore era il trequartista del tecnico di ieri.

Il 3-0 del Pino Zaccheria potrebbe significare la retrocessione diretta per l’Ascoli, comunque rivitalizzato da Cosmi, dopo i balbetii del 37enne Enzo Maresca, confortato da Fiorin. Possesso palla e verticalizzazioni dei foggiani, Guarna apre per Mazzeo, Deli è libero in area e calcia, 1-0. Zambelli svirgola, all’intervallo, Mazzeo raddoppia. Bene i marchigiani alla ripresa, l’ex Guarna miracoleggia sull’inzuccata di Monachello. Again, apertura del portiere pugliese per Deli, che salta Agazzi, atterrato: rigore più espulsione, entra Lanni e para, a Mazzeo. Sull’angolo, gran tiro di Kragl, miglior “calciatore” della B, e Loiacono sulla linea fa tapin.

A Parma, il Cittadella regge sullo 0-0, come tante volte in trasferta, dove va molto meglio che al Tombolato. Primo tempo con due occasioni a testa, uppercut crociato alla ripresa, poi Adorni e compagni rifanno girare la palla. Il problema è che D’Aversa ha i migliori fuori, Ciciretti e Ceravolo, gli uomini della doppia promozione del Benevento. I granata sono tosti, sul piano del gioco raramente vanno sotto. Il Tardini si scalda come per la A, a tratti, ha un pubblico d’Europa, la proprietà cinese con Crespo (vista la moglie Alessia, nel ristorante Tramonti, verso Reggio, dopo la vittoria sul Frosinone) ha grandi ambizioni. E Guido Barilla vuole la Champions, come Saputo per il Bologna, con calma, come Squinzi per il Sassuolo, come (magari, un giorno), i Colombarini per la Spal. Anzi, a Ferrara basta la salvezza, ma questo territorio è ricco in tutti i sensi, con la vicina Cremonese di Arvedi. E’ potere emiliano, forse, con la possibilità di riavere 4 squadre in A, come 15 anni fa, con Bologna e Modena, Piacenza e Parma.

“Il Parma è la squadra del cuore…”, cantano i Boys. “E Sandro Melli facci un gol”. Ah, Alessandro Lucarelli a 40 anni e mezzo è più bravo come goleador che da centrale difensivo, stasera comunque ha retto bene. Può reggere anche in A, per battere i 41 anni di Billy Costacurta, subcommissario. 

Il finale è con una parata di Paleari, figlio dell’ex portiere del Catania in A, un terzo di secolo fa.
Il Cittadella proverà a raggiungere la promozione storica ai playoff, ha imparato anche a difendersi. 





 
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