Al 18’, slalom di Linetti, la palla arriva a Caprari, sinistro respinto in tuffo da Gomis, Praet arriva sul tap-in e di destro mette a lato. Cantano le due curve, in particolare la blucerchiata, tra fiumi di birra, nonostante il finale di campionato negativo. La squadra di Semplici lascia l’iniziativa ai doriani, è abituata. C’è caldo, il gioco è spesso fermo, è curioso che siano accese le luci anche in pieno sole. Raramente la Spal alleggerisce la pressione, è insidiosa prima dell’intervallo, approfittando dall’espulsione di Caprari. Già ammonito, entra con il piede a martello su Felipe, Di Bello non può esimersi dal secondo cartellino giallo. Solo davanti a Belec, Antenucci è troppo altruista e cerca Paloschi, anticipato.
La circolazione di palla della Sampdoria è lenta, rispetto ai tre quarti di campionato, la Spal controlla e affonda all’improvviso, mostrando buon pressing. I 13mila presenti allo stadio Mazza possono distrarsi, non ci sono pathos nè grandi barriere, fra i tifosi e il campo. Il trionfo è alla ripresa, con gli assist di Viviani. Crossa da destra, Paloschi non arriva, raddoppia Grassi di testa, da distanza ravvicinata. Poi l’apertura del regista per Antenucci, rientro sul destro e tiro angolato sul secondo palo. E’ il punto esclamativo sulla salvezza della Spal, il Paolo Mazza è in tripudio ma anche nella curva ligure si continua a cantare, per celebrare comunque una bella stagione. Basta un destro di Quagliarella per scaldare i cuori ospiti.
“Chi non salta è bolognese”, è il leit motiv biancazzurro, il Bologna è appena un punto sopra. La regina dell’Emilia è il Sassuolo, quest’anno, e rientra in A il Parma. Questa è la regione trainante del calcio italiano, anche se nessuna è da Europa.
La partita prosegue con occasioni, anche sul 3-0, Antenucci avvicina la tripletta e la Samp realizza con Kownacki, in mezza girata. I due gol di scarto alleviano l’amarezza per la 7^ sconfitta nelle 11 gare finali. Si chiude con buone trame doriane, il gioco raramente è mancato, l’Europa resta lontana 7 punti. Il 4-1 di Paloschi sarebbe mortificante, sul diagonale di Antenucci, che per il Var è in fuorigioco. La Spal imita il controgioco di Castori al debutto in A, è premiata in extremis, a differenza del Carpi di due anni fa. Il Mazza sarà ampliato, il ciclo di Leonardo Semplici può essere lungo, a Ferrara. La città degli Este si salva in A, 51 anni dopo.
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