Il calcio italiano ha bisogno di una cosa sola: dimissioni

Il calcio italiano ha bisogno di una cosa sola: dimissioni
di Massimo Caputi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Novembre 2017, 10:37
Dopo la settimana della vergogna è tornato il campionato. Non sarà il più bello del mondo ma, almeno per un week end, ha avuto il merito di anestetizzare tutti i dolori che affliggono il calcio italiano. A cominciare dal derby di Roma per finire al posticipo dell’Inter, il torneo, seppur con tutti i suoi limiti, ha fornito spunti e nuovi interessanti sviluppi. Se il Napoli, guarda caso ispirato da Insigne, si è confermato leader, sono i risultati e le prestazioni di Juventus e Roma ad aprire nuovi scenari. La squadra di Allegri rimane forte e temibile, guai a darla per vinta, però le crepe difensive rappresentano un problema serio, oltre che un limite evidente. La vittoria nel derby non ridimensiona la Lazio, ma lancia la Roma. La marcia e la crescita della squadra di Di Francesco sono autorevoli. Il vero fatto nuovo è rappresentato dalla maturità della squadra nell’interpretare e leggere le partite. La rosa è ampia e di qualità, anche mutando gli interpreti il prodotto non cambia. Quello di oggi è comunque un lunedì diverso. Impossibile abbandonarsi ai semplici commenti da bar sport. Come nelle tipiche commedie all’italiana, s’intrecciano vicende e protagonisti. Mentre al Coni in mattinata si aprono gli “Stati Generali” dello sport italiano, nel pomeriggio andrà in scena un Consiglio Federale che può decidere il prossimo futuro del nostro calcio. Tutto ruota intorno alla parola meno conosciuta in Italia: dimissioni. Tavecchio vuole resistere nonostante tutto. Se non lo farà lui, che si dimettano le altri componenti del Consiglio. Per il bene del calcio italiano c’è un’unica soluzione: azzerare tutto e, attraverso nuove elezioni, ripartire.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA