Mancini, prime prove di nuova Italia

Mancini, prime prove di nuova Italia
di Ugo Trani
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Giovedì 24 Maggio 2018, 07:30
L’Italia, senza il mondiale dopo 60 anni, riparte con Mancini in panchina. La nuova gestione tecnica parte stamattina a Coverciano, dove già da ieri sera il ct ha accolto i giocatori della sua Nazionale. Che è solo ai primi passi e quindi ancora incompleta. Lunedì il debutto a San Gallo contro l’Arabia Saudita, il 1° giugno il match di lusso a Nizza contro la Francia vice campione d’Europa e il 4 a Torino quello contro l’Olanda. Le 3 amichevoli saranno, comunque, utili a capire su quali giocatori puntare a settembre nella Nations League e a seguire nelle qualificazioni per Euro 2020.
PRESENZA INGOMBRANTE
L’attesa, come spesso è accaduto anche in passato, si concentra nuovamente su Balotelli che non veste la maglia azzurra dal 24 giugno del 2014 a Natal (ko contro l’Uruguay e seconda eliminazione di fila alla prima fase dopo quella del 2010 in Sudafrica). Dopo l’avventura in Brasile con Prandelli, SuperMario è uscito dal gruppo, anche per qualche dissidio con i senatori. Conte lo chiamò il 10 novembre del 2014 per la partita contro la Croazia, valida per le qualificazioni a Euro 2016, e per l’amichevole contro l’Albania, ma l’attaccante chiese subito di tornare a casa per un leggero infortunio. Quel forfait fu decisivo per Conte che non lo ha preso più in considerazione. Imitato poi da Ventura che, dopo averlo seguito nel Nizza, lo bocciò. Ci riprova Mancini perché «ora sembra più maturo, è papà di due figli e i gol li ha sempre fatti: mi auguro di rivedere il giocatore che fece bene nell’Europeo in Polonia e Ucraina». Con Balotelli, tornano anche Criscito, Berardi e Zaza. Le novità: Baselli, Caldara e Mandragora che, nel recente passato, hanno preso parte agli stage. In attacco la scelta non manca. Sia per il ruolo di prima punta, con la conferma del capocannoniere Immobile e del suo gemello Belotti. E anche sugli esterni, con la definitiva promozione di Chiesa. Il nuovo ct potrebbe anche partire con il 4-3-3, rinunciando in partenza al 4-2-3-1, in cui Verratti, assente per infortunio, sarà in futuro il trequartista. Da individuare il regista: Mandragora ha la sua grande chance.
STAFF POTENZIATO
Adesso è ufficiale pure il nuovo staff che la Federcalcio ha messo a disposizione di Mancini. Manca solo Pirlo che si appresta a prendere il patentino da allenatore prima di essere aggregati al gruppo dei collaboratori del ct. Che avrà, come punto di riferimento, il team manager Oriali e come assistenti in campo il vice Evani, promosso dall’Under 21, Gregucci, Nuciari e Salsano. Il preparatore dei portieri è Battara, quelli atletici Brignardello e Donatelli. Il match analyst è Gagliardi. I medici, con la supervisione del professor Ferretti, sono Costabile e De Carli, i fisioterapisti Casano, Fagorzi, Randelli e Scalzi, l’osteopata Martinelli, il nutrizionista Pincella.
LISTA EXTRALARGE
Mancini, sabato scorso, ha presentato il primo elenco di convocati. I 30 azzurri sono, però, diventati subito 27: Emerson e Marchisio, entrambi infortunati, hanno dovuto rinunciare. In serata è arrivato anche il forfait di Bernardeschi (in giornata lascerà Coverciano). . Portieri: Donnarumma (Milan), Perin (Genoa), Sirigu (Torino); difensori: Bonucci e Romagnoli (Milan), Caldara (Atalanta), Criscito (Zenit San Pietroburgo), D’Ambrosio (Inter), De Sciglio e Rugani (Juventus), Zappacosta (Chelsea); centrocampisti: Baselli (Torino), Bonaventura (Milan), Cristante (Atalanta), Florenzi e Pellegrini (Roma), Jorginho (Napoli), Mandragora (Crotone); attaccanti: Balotelli (Nizza), Belotti (Torino), Berardi e Politano (Sassuolo), Chiesa (Fiorentina), Immobile (Lazio), Insigne (Napoli), Verdi (Bologna), Zaza (Valencia).
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