Juventus, Howedes si presenta: «Un privilegio essere tra i primi cinque club al mondo»

Juventus, Howedes si presenta: «Un privilegio essere tra i primi cinque club al mondo»
di Alberto Mauro
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Giovedì 31 Agosto 2017, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 15:49
TORINO – La voglia di rimettersi in gioco dopo 16 anni allo Shalke 04, “Il colpo che chiude il mercato estivo della Juventus” per Beppe Marotta. Esperienza, personalità (capitano allo Shalke e pilastro della nazionale tedesca) e duttilità al servizio di Allegri. Garantisce Khedira. Non avrà i piedi di Bonucci ma Benedikt Howedes è l’acciaio che serviva alla difesa bianconera. “Arrivo in uno dei cinque club più importanti al mondo, per me è un onore e un privilegio, sono convinto che trascorrerò a Torino anni fantastici”. Ottimista senza paura: la prima esperienza all’estero in carriera non spaventa chi vanta un Mondiale (Brasile 2014) in bacheca. “Come tutti i giocatori della Nazionale il mio obiettivo è far parte del gruppo per i prossimi Mondiali, ma intanto penso alla Juve: qui posso giocare al livello più alto che ci sia, anche in Champions League, questo mi aiuterà a raggiungere il top. Con Khedira ci siamo già sentiti su Whatsapp e abbiamo parlato di persona, è un ottimo interlocutore per me, ci siamo confrontati parecchio. Voglio fare questa esperienza, e poter contare su uno come Sami sarà importante, mi potrà dare ottimi consigli”.
Nessun paragone con Bonucci, per ora. “Mi considero un leader per i sei anni da capitano dello Schalke. Ma qui prima devo adattarmi. Sono un altro giocatore rispetto a Bonucci, ho fatto un percorso diverso, i confronti non mi sembrano opportuni. Voglio essere giudicato per le mie prestazioni in campo. Il numero 21? E’ stato indossato da grandissimi giocatori, l’ultimo è stato Dybala, è un onore indossarlo. Oggi ho fatto i test fisici, non mi sono ancora allenato con i compagni. Allegri mi ha fatto una splendida impressione. Sono multifunzionale: posso giocare a tre o quattro, al centro o terzino. Anche sinistro”. Per la Champions non manca molto: “Due finali in tre anni significano che si è sulla strada giusta. In partite così difficili serva un po’ di fortuna, prima o poi sarà al fianco della Juve che potrà sollevare la coppa. Higuain? Ci siamo visti stamattina ma non abbiamo parlato della finale dei Mondiali, non sarebbe il massimo presentarsi così il primo giorno…”.
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