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Un po’ Signori, un po’ Giordano, Immobile ormai ha preso la Lazio per mano. La guida in campo e fuori, è la voce dello spogliatoio e la calamita dei cori. Anzi, di tutti i complimenti che la squadra d’Inzaghi riceve a 360° dagli ammiratori. Addirittura The Guardian ha scelto il suo faccione pulito per riabilitare il made in Italy nel calcio: «I biancocelesti possono vantare Ciro Immobile che, con i suoi 13 gol in questa stagione, è secondo solo a Lionel Messi nei cinque migliori campionati europei». Sembrava un prospetto perso, invece Immobile è rinato e adesso va ad ogni avversario di traverso. Figuriamoci alla Juve, che lo ha cresciuto e poi non ci ha mai creduto. Nell’ultimo anno solare Ciro è secondo soltanto a Mertens a quota 24 centri, lui con Dzeko sta a 23, cinque metri sopra Dybala (18) e il Pipita Higuain (17).
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C’è il piede magico d’Immobile in ogni record. Diciannove reti nelle prime sette giornate, la Lazio non le aveva raccolte mai in tutta la sua storia ultracentenaria. Praticamente la metà (9) sono del centravanti di Torre Annunziata. Che domani potrebbe anche effettuare il sorpasso su Dybala. Buffon è già stato avvertito a Coverciano, Ciro tornerà serio a Torino quando dovrà fulminarlo. Oppure servire semplicemente un compagno. Per tre volte (Chievo, Milan e Genoa) fondamentale per i tre punti dei biancocelesti a suon di gol, ma anche con altrettanti assist. Col fato avverso, a nulla era servito quello strepitoso per de Vrij contro il Napoli. Adesso c’è un’altra big occasione, in quello Stadium da lui ancora mai espugnato. Immobile vuol far mangiare di nuovo i gomiti a Marotta, Lotito ride per esserselo accaparrato per 1 più altri 9 milioni in una botta. Chissà se sull’altra sponda del Tevere a Monchi, ex diesse del Siviglia, quel benestare superficiale ancora scotta. Sotto il sole di Cirone...
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