L'estate in soli 80 giorni: Premier e Ligue1 al via già l'11 agosto

L'estate in soli 80 giorni: Premier e Ligue1 al via già l'11 agosto
di Benedetto Saccà
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Lunedì 21 Maggio 2018, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 17:24
La stagione è ormai sgocciolata via, lunghissima, e a completare il gran ballo della fine dell'anno manca soltanto la perla della finale della Champions League, prevista per sabato sera a Kiev. Dovendo tentare almeno di attenuare i fastidiosi effetti dell'astinenza da pallone, gli appassionati da ora si potranno tuffare nel fiume di partite che scenderà dalla montagna del Mondiale. Poi, però, a subentrare sarà la malinconia e allora basterà richiamare alla memoria una curiosa quanto salvifica coincidenza. E cioè. Quest'anno l'estate dei campionati europei durerà il tempo di un arcobaleno. Ottanta giorni soltanto, un nulla, a rifletterci. La Premier League e la Ligue 1, ad esempio, torneranno in campo già sabato 11 agosto: addirittura tra 82 giorni soltanto, come si diceva. E il campionato olandese, l'Eredivisie, perfino ventiquattro ore prima: venerdì 10. La Liga decollerà il 18 agosto, come la nostra Serie A, invece la Bundesliga si concederà il piacere di qualche momento di vacanza in più: e riannoderà il filo della stagione il 24 agosto.
LA TENDENZA
Dunque l'estate del calcio sarà un lampo: a dire il nome, è già finita. Ed è evidente che sia uno scenario molto particolare, visto che è intrecciato a una stagione che segue un Mondiale. Tanto per capirsi, del resto, nelle annate successive alle ultime due Coppe del mondo vale a dire il 2010 e il 2014 la Premier League è cominciata il 14 e il 16 agosto, mentre la Serie A si dev'essere attardata in spiaggia ed è partita il 28 e il 30 agosto. Vien da dedurre che la tendenza sia cambiata. Forse per evitare l'ingorgo di partite che sfocia nelle fasi delicate della stagione, probabilmente per riequilibrare i tempi delle soste, magari per ricavare delle date da dedicare alle possibili gare di recupero, di certo la politica del pallone ha scelto di disegnare una strada più clemente. Ne hanno capito il senso, i dirigenti, quando hanno intuito l'insensatezza totale di un calendario denso di turni infrasettimanali e di coppe. D'altronde l'idea ruota intorno a un meccanismo semplice: anticipare di una settimana l'inizio dei tornei per poter diluire l'agenda dell'intera stagione. Tuttavia bisogna pure annotare che a questa emendazione dei calendari non è estranea una richiesta, taciuta ma sempre serpeggiante, avanzata dai commissari tecnici. Infatti, poiché le nazionali in genere scendono in campo all'inizio di settembre, spesso (e malvolentieri) i ct si ritrovano a convocare giocatori che si rivelano poco allenati o, peggio, ancora in attesa del debutto stagionale. E lo avvertirebbe anche un marziano che rischiare una qualificazione mondiale affidandosi a calciatori impreparati sotto il profilo atletico sia una follia per federazioni come l'Inghilterra o la Germania. Così permettere ai giocatori di disputare almeno un paio di gare prima della sosta consente di sciogliere il nodo. Per cui, fra meno di tre mesi, quando sarà trascorso il cuore dell'estate ma non ancora scesa la barriera di Ferragosto che immette nella discesa verso settembre, il pallone europeo tornerà a rimbalzare in rete, rinnovando un rito e un mito senza i quali nessuna passione può essere coltivata. Sulla Premier regnerà il City, nella Liga si ripresenterà il duello tra il Madrid e il Barcellona, a vincere la Ligue 1 potrà ambire giusto il Psg e della Bundesliga potrà conquistare la corona solo il Bayern. Nemmeno è atterrato che già il gran calcio è pronto a riprendere il volo.
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