L'Under 21 cala il poker davanti al Marocco: decidono Parigini, Cutrone, Bonazzoli e Vido

L'Under 21 cala il poker davanti al Marocco: decidono Parigini, Cutrone, Bonazzoli e Vido
di Vanni Zagnoli
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Martedì 10 Ottobre 2017, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 20:41

A Ferrara si aggrappano alla serie A, le code ai botteghini per un’amichevole dell’under 21 sono infinite. Le curve sono chiuse, tribuna e distinti gremiti, con un migliaio di festanti magrebini. E’ la loro festa, inattesa, mamme che non si fanno riprendere ma le figlie sì, una sedicenne da Castelfranco Emilia, provincia di Modena, parla con due telefonini, all’ingresso: “Siamo qui per sostenere i rossoverdini”, sembra dire. Il capo è coperto, il trucco però abbondante e la personalità da star. E’ fin troppo occidentalizzata, insomma. Come una strabordante 23enne che ci racconta il perchè del trucco abbondante: “Io sono musulmana ma non praticante. Non siamo integralisti”.

Succede, allora, che a ogni occasione il pubblico africano applauda e sventoli, anche quando tira l’Italia. Il biennio azzurrino è unico, totalmente privo di gare ufficiali e allora il ct Gigi Di Biagio ha il problema di tenere alta la tensione. Finisce 4-0, la gente emiliana festeggia assieme agli ospiti. Qua si passa da Borriello che non segna più, a 35 anni, alle reti di Parigini e Cutrone, di Bonazzoli e Vido. Lo spettacolo è da 5,5, l’under piace e pressa anche nel finale, come fosse partita ultravera.

In zona nell’estate 2019 ci saranno le finali degli Europei, per questo c’è anche il segretario Andrea Fabris, a rappresentare il Sassuolo, che offre lo stadio Mapei per essere teatro di qualsiasi grande evento. Finali primavera, under, nazionale. Emilia uber alles, insomma, compreso il presidente Stefano Bonaccini in tribuna: “Sono stato anch’io calciatore”, racconta.

Il Marocco parte creando pericoli, la fase offensiva è da 6, dietro non arriva al 5. L’Italia è da 6 stiracchiato dietro, da quasi 7 dalla cintola in su, si diceva una volta.

Arrigo Sacchi e Billy Costacurta sono felici di avere assistito alla bella gara dello stadio Paolo Mazza, ampliato per la serie A. Al fischio i fans dal Magreb scendono a cacciare le maglie, una bimba si fa riprendere dalla mamma, vorrebbe andare in campo. “E’ mancato solo un gol dei nostri - sillaba una 24enne appariscente, cameriera a Poggio Renatico, nel Ferrarese -. Abbiamo giocato bene. Per la gioia della nostra comunità, numerosa soprattutto a Torino”.
 
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