Sorrisi anche per il direttore generale Paolo Cargnelutti, tra gli uomini cardine del club lepino: «Avevamo preparato l’appuntamento nei minimi termini con l’arrivo della squadra a Tivoli già dalla sera prima. È il successo di un gruppo compatto, di amici dentro e fuori dal campo, che hanno dimostrato di essere superiori. Il futuro? Godiamoci questo momento e tra poco cominceremo a programmare la prossima stagione in un campionato molto difficile come l’Eccellenza. Per la questione stadio il Caetani non è agibile e il Le Prata ha bisogno di una completa ristrutturazione. Il Sermoneta è un cantiere aperto e il ringraziamento va all’amministrazione di Norma per l’ospitalità che ci ha concesso durante tutto il campionato e la dirigenza del Latina Scalo».
L’approdo nel massimo torneo regionale porta il nome soprattutto del tecnico Francesco Gesmundo, arrivato nell’estate 2016 al posto di Ubaldo Stefanini che aveva guidato per un biennio la squadra. «Siamo stati perfetti – commenta Gesmundo, ex vice di Juliano al Latina l’anno scorso – La partita l’abbiamo preparata con attenzione analizzando pregi e difetti dei nostri rivali, snaturando il loro gioco con marcature asfissianti e pressing. Benissimo la prima mezz’ora quando conducevamo 2-0, poi la squadra ha gestito il ritorno del Monti Cimini e l’ha chiusa in contropiede con Onorato. Sono dieci anni che alleno e devo dire che il Sermoneta non ha nulla a che vedere con questa categoria. La dedica va alla mia famiglia che mi è sempre stata accanto e per quanto riguarda il futuro è ancora presto per parlarne. Da parte mia c’è la massima disponibilità».
Infine il capitano Federico De Santis, che ha alzato al cielo di Tivoli la Coppa Italia: «Da sermonetano doc è un onore e una grossa emozione che porterò sempre nel mio cuore. E’ la vittoria di tutti, dal presidente Aprile al magazziniere e ad un paese che ha ritrovato finalmente il profumo del calcio che conta».
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