La Juventus aspetta il vero Cristiano Ronaldo

La Juventus aspetta il vero Cristiano Ronaldo
di Gianfranco Teotino
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Lunedì 20 Agosto 2018, 10:30
Tutto qui? Non ha fatto neanche un gol? Ci avete martellato per due mesi con il campione più grande del mondo, l’uomo più bello del mondo, la popstar più iconica del mondo, l’impresa individuale più ricca del mondo, l’influencer con più followers al mondo, il volano del rinascimento del calcio italiano e quando finalmente scende in campo, che poi sarebbe il suo core business, non riesce a segnare neppure al Chievo? Domande ingenerose che salgono soltanto dalla pancia della minoranza silenziosa del Paese, quei pochi italiani che al calcio non sono per niente interessati, ma che non potevano non essere coinvolti dalla vicenda del colpo (di mercato) più glamour del secolo. Vagli a spiegare che invece Cristiano Ronaldo ha giocato abbastanza bene, che ancora non è al cento per cento della condizione, che è stato comunque determinante nel primo successo della Juventus… Ché poi, in realtà, CR7 – per ora CR6,5 a valutarlo dal voto medio che i giornali hanno assegnato al suo debutto – alla prima giornata, incredibile ma vero, non segna quasi mai: c’è riuscito soltanto 4 volte in 17 stagioni da professionista, una media sorprendentemente bassa per uno che in carriera ha segnato 571 gol in 759 partite disputate, nazionale esclusa. Evidentemente entra in forma un po’ più lentamente per via del fisico particolarmente potente (e delle fatiche estive al servizio del Portogallo). Anche per questo ha trascorso la sua prima domenica mattina post partita ad allenarsi in palestra. Un professionista pazzesco, lo sapevamo.

LE CIFRE
Gol a parte, gli altri numeri del suo esordio in campionato raccontano di una prestazione discreta, ma non di più: 8 tiri, 5 di destro, 1 di sinistro, 2 di testa; 5 in porta e 3 fuori; 6 occasioni da gol; 90% di precisione nei passaggi; 3 duelli aerei vinti ma 13 palle perse; 4 cross; 0 dribbling riusciti; 2 soli falli subiti; 9,727 km percorsi, un po’ sotto media. La Juventus, che aveva cominciato puntando forte di lui, centravanti puro all’inizio con una mezza punta alle spalle (Dybala) e quattro giocatori sguinzagliati sulle fasce per rifornirlo (Cancelo e Cuadrado a destra, Alex Sandro e Douglas Costa a sinistra), dopo avere segnato subito su calcio piazzato, è stata travolgente per mezz’ora prima di rallentare e distrarsi un po’, impigrita perché forse in attesa di una prodezza risolutiva del suo fenomeno. Paradossalmente, CR7 è andato meglio quando si è spostato nel suo vecchio ruolo, ala sinistra e non prima punta, qual era stato negli ultimi anni a Madrid. A testimonianza di come né Allegri né i suoi compagni abbiano ancora trovato la quadra. La sensazione, anche ascoltando le parole del tecnico, è però che per tutta la stagione potremmo trovarci di fronte a una Juventus camaleontica, pronta a mutare pelle a seconda di avversari e importanza dell’impegno. La possibilità di cambiare sistema di gioco e formazioni sarà sfruttata fino in fondo da un allenatore pragmatico come Allegri. Le alternative sono tante. Anche se agli juventini, incontentabili, resta un rimpianto: ah, che squadra sarebbe stata con Higuain accanto a CR7…
 
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