La Roma contro il Villarreal, in ballo il presente e il futuro

La Roma contro il Villarreal, in ballo il presente e il futuro
di Ugo Trani
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Giovedì 16 Febbraio 2017, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:51

dal nostro inviato
VILLARREAL
In riva al Mediterraneo con affaccio sulle Baleari, nella Spagna orientale, l’aria che si respira è improvvisamente diversa. Lo sa bene la Roma che, già in semifinale di Coppa Italia e al 2° posto in campionato, vuole lasciare la sua impronta in campo internazionale e tenersi stretta anche l’Europa League, per restare in corsa nelle 3 competizioni. La tappa di Villarreal, nonostante sia solo la partita d’andata dei sedicesimi, conta dunque più di quanto si possa pensare. Per il presente e per il futuro. Perché questa competizione può restituire al club giallorosso la Champions che, evaporata con largo anticipo a fine estate nei playoff contro il Porto, è il premio in palio per chi vince il trofeo.

DIGIUNO INFINITO
La Roma, come ha ricordato recentemente il nuovo ad Gandini, punta forte sull’Europa League. Più per il prestigio che per il bilancio. L’unico successo continentale è lontanissimo: la Coppa delle Fiere del 1961. E, senza pensare solo alla bacheca vuota, Spalletti e i giallorossi hanno un desiderio sfrenato di trovare la continuità pure all’estero. L’attuale allenatore, nella sua prima esperienza a Trigoria, esportò il suo 4-2-3-1 e incassò complimenti dai colleghi più titolati. Adesso, ossessionato dalla vittoria, pretende di più. E, imbattuto e primo nel gruppo E, si prepara alla volata verso la finale di Stoccolma, accompagnato qui da 2000 tifosi. Stasera all’Estadio de la Ceramica (ex El Madrigal), a parte Alisson che è il portiere di coppa, darà spazio ai titolari. Per far capire subito al collega Escribà che non aspetterà fino alla gara di ritorno all’Olimpico per prendersi la qualificazione.
RIVALE SCOMODO
Il Villarreal, eliminato dal Liverpool in semifinale l’anno scorso e partito forte in questa stagione, è calato già prima di Natale. Nelle ultime 9 partite ha raccolto pochissimo: 2 sconfitte, 6 pareggi e appena 1 successo. E, a gennaio, ha perso Pato, finito in Cina e sostituito con Adrian Lopez che la Roma conosce benissimo. Il 17 agosto, nell’andata del playoff contro il Porto all’Estadio Dragao, puntò spesso Vermaelen e Juan Jesus che faticarono ad annullarlo (il primo fu anche espulso a fine primo tempo) e riuscì anche a segnare (gol annullato, però, per fuorigioco ad inizio ripresa). Se è in dubbio il difensore centrale Musacchio (frattura del polso, ma si è allenato), di sicuro rivedremo Josè Angel, terzino sinistro spagnolo che Luis Enrique portò a Trigoria nell’estate 2011. I tedeschi d’Italia sono tra i convocati e De Rossi è il più preparato sulle loro caratteristiche, avendoli avuti come compagni in Nazionale: Sansone è titolare e, da seconda punta, si allarga a sinistra, Soriano gioca più dietro e spesso sulla stessa fascia.
INCASSO DOPPIO
E, proprio tornando alla mancata partecipazione alla fase a gironi di Champions, la Roma ha la possibilità di recuperare qualche milione di euro dopo averne persi sciaguratamente almeno 30 a fine agosto per l’eliminazione contro il Porto: l’Europa League, in caso di successo, ne garantisce tra i 15 e i 20 milioni (dipende dagli incassi al botteghino). Ma soprattutto porta in dote la partecipazione alla Champions. Addirittura diretta, nel caso che la coppa più prestigiosa sia alzata da chi si è comunque qualificato, con il piazzamento in campionato, per la prossima edizione. O con i preliminari. In caso di vittoria in questa competizione, insomma, il club giallorosso incasserebbe quasi 60 milioni.
 

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