«RESTARE INSIEME»
Poi lo stesso Ciro si è vestito da difensore del suo mentore Inzaghi: «Sarebbe un ottimo acquisto per il Napoli, ma ce lo teniamo ben stretto alla Lazio. Diciamo che a Napoli sono buongustai. Simone è destinato a crescere, la Lazio ha in mano un allenatore importante. Fino a quando sarò alla Lazio voglio avere lui come tecnico». Già, ma è fondamentale una strategia vera per evitare che l’ipotesi di esodo diventi realtà concreta. La paura che serpeggia è che la ciclicità della Lazio possa trovarsi nella curva discendente. Non è un mistero che si faccia sempre dannatamente fatica a continuare a crescere. C’è sempre un momento in cui si riazzera per ricominciare da capo la salita. Lo dimostrano i recenti casi Petkovic e Pioli. Inzaghi è stato molto bravo ad evitare l’annus horribilis, generalmente il secondo, portando la Lazio un gradino sopra rispetto all’anno precedente. E adesso? Senza Champions qualcosa può cambiare a anche la voglia di una mini rivoluzione del ds tare deve essere un campanello.
PUNTO DI RIPARTENZA
Va bene cambiare ma bisogna farlo senza cancellare quanto di buono fatto finora. Ed è questa la via da seguire per trattenere ancora un anno Milinkovic, per evitare che il Milan corteggi Immobile e De Laurentiis si senta in diritto di poter incontrare Inzaghi in un pomeriggio romano qualsiasi. E’ vero il tecnico ha un contratto fino al 2020 ma nessuno è immune dal desiderio di conquista. Ecco perché Lotito deve assolutamente lanciare un segnale agli stranieri che vogliono venire a saccheggiare Roma. La Lazio è una realtà solida e con i bilanci a posto, ora ha solo bisogno di tranquillizzare tutti che il mancato ingresso in Champions non è un dramma. Può essere un danno dal punto di vista economico, circa 40 milioni in meno pesano e come sul bilancio. Ma non può essere neanche una scusante per interrompere quel filo biancoceleste che finalemnte è stato riallacciato.
SOLDI IN CASSA
L’Olimpico pieno è un segnale da non trascurare. Si vince tutti insieme. Inzaghi è un tecnico perfetto perché è stato in grado riportare quella lazialità che da tempo mancava. Non bisogna lasciarlo scappare perché è lui la garanzia per non far scemare l’entusiasmo e incrinare quella compattezza creatasi nello spogliatoio. Come detto la Lazio è sana e soldi nelle casse da spendere già ne ha. Bisogna proseguire sulla linea già tracciata: giocatori con personalità ed esperienza e giovani in rampa di lancio. La palla ora passa a Simone che dovrà parlare con il patron per capire quel che sarà. Intanto la Lazio si guarda intorno: piace il giovane Domenico Tedesco dello Schalke 04 e c’è anche la suggestione Sergio Conceiçao fresco di scudetto con il Porto. Domenica era all’Olimpico e il suo procuratore è Jorge Mendes.
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