Lazio, Inzaghi: «Le grandi delusioni aiutano a crescere. Nessuna favorita nel derby»

Lazio, Inzaghi: «Le grandi delusioni aiutano a crescere. Nessuna favorita nel derby»
di Valerio Cassetta
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Sabato 14 Aprile 2018, 16:08
Dopo la cocente eliminazione dall’Europa League di giovedì scorso contro il Salisburgo, la Lazio è proiettata al derby con la Roma. Alla vigilia della stracittadina, in programma domani all’Olimpico alle ore 18:00, il tecnico biancoceleste, Simone Inzaghi, ha parlato in conferenza stampa nel centro sportivo di Formello:

Guardare avanti. «È normale. Domani abbiamo una partita importantissima, che vorrà dire tanto per la classifica, viene dopo due giorni dalla sconfitta di Salisburgo. È stata una profonda delusione, una qualificazione a portata di mano che non abbiamo portato a casa».

Condizione psicologica. «La delusione di giovedì è grandissima, avevamo la partita in mano. Non avevamo rischiato nulla, e paradossalmente il gol di Immobile ci ha fatto perdere un pochettino di lucidità. In quel momento abbiamo preso l'1-1. Abbiamo preso due autoreti, nel calcio in questi casi solitamente si perde. In questi due anni la squadra ha dimostrato di rimanere sempre lucida, invece dopo la seconda autorete abbiamo perso lucidità perché è subentrata un po' di paura. Le delusioni aiutano a crescere, è normale che ci sia dispiaciuto tanto. Sono contento che domani ci sia subito una grande partita, dove la squadra farà una prestazione ad alto livello».

Superare difficoltà. «I miei ragazzi il cuore l'hanno sempre messo. Li ho ringraziati ieri, e gli ho detto di non dimenticare che siamo l'unica squama che finora ha alzato un trofeo. Non dobbiamo dimenticarci delle cose che abbiamo fatto, c'è una macchia profonda che non si potrà cancellare. Non bisogna guardare indietro, ma una macchia non può a cancellare gli 8 mesi di questi ragazzi».

Scelte. «Con la coppa di giovedì è difficile pensare ora a una formazione. Al di là della formazione, mi interessa lo spirito con cui la squadra scenderà in campo. Abbiamo un allenamento oggi pomeriggio, una sgambata domani mattina».

Avversari. «Non so quello che potrà fare Di Francesco. Siamo pronti sia che giochi col 4-3-3, sia col 3-4-1-2. Siamo pronti, vedremo. Mi interessa la mia squadra, i miei ragazzi, che hanno dimostrato che possono giocarsela con tutti».

Preparazione. «Avere pochi giorni di riposo? Non influirà per niente, perché abbiamo giocato due giorni dopo di loro, in trasferta, ma saremo in casa noi. Giocare il derby è bello, non saremo soli, avremo i nostri tifosi: se magari ci mancherà un po' di energia, i nostri tifosi ce la daranno».

Infermeria. «Ieri ci siamo visti. Marusic sta bene, Lulic, Lukaku e Patric sono da valutare; lo stesso vale per Basta. Spero di recuperarli tutti, gli uomini che andranno in campo non mi preoccupano, l'importante è che ci vada una squadra che sa che mancano le ultime 7 partite, le più importanti».

Contromisure. «Perdemmo 2-1 su un rigore e su un gol che regalammo noi in uscita. Fu una partita giocata alla pari, che alla fine perdemmo. Dovremo cercare di non commettere errori, ci giochiamo tanto.  Questa è una partita importante per la nostra classifica. Nessuno avrebbe mai detto ad inizio stagione che ci saremmo trovati appaiati a Roma e Inter a 7 partite dalla fine».

Difesa. «Cercheremo di migliorare, attaccheremo la Roma dove sappiamo che possiamo far male e difenderemo nel modo migliore».

Centrocampo. «Penso che Milinkovic giovedì stava facendo una grande partita con i propri compagni. Dal momento in cui ho scelto Felipe Anderson, ho preferito lasciare in campo Luis Alberto per avere più palleggio e perché Milinkovic ha giocato le ultime due senza riposarsi. La squadra in 57 minuti non aveva subito un tiro in porta, poi l'1-1 ci ha tolto qualche certezza. Le autoreti ci hanno fatto perdere lucidità, che invece serviva per la reazione».

Pronostici. «Penso che abbia detto bene Eusebio (Di Francesco, ndr), una favorita non c'è. Noi arriviamo con un'uscita, loro con un passaggio del turno. Ne abbiamo giocati tanti di derby, e ora li abbiamo affrontati da mister. Sono sicuro che la mia squadra farà la partita, dovremo far girare gli episodi dalla nostra parte».

Derby. «Per il modulo penso che la squadra lo sa che a volte si può cambiare, ho cambiato a gara in corso, ho cambiato dall'inizio. Valuteremo nelle sedute che mancano. Dalle sconfitte si traggono molti insegnamenti, poi non è la sconfitta che dà la spinta decisiva. Non dimentichiamoci che abbiamo iniziato la stagione vincendo un a Supercoppa italiana il 13 agosto, un successo importante che ci ha dato fiducia. Le previsioni ad inizio campionato non davano la Lazio nelle prime 8. Le grandi delusioni aiutano a crescere, ma anche le grandi vittorie. Questo anno è partito con una grande vittoria, la Supercoppa, che rimarrà per sempre nell'albo».

Bilancio. «Sarebbe stato diverso se non fossimo usciti giovedì. Siamo arrivati ai quarti di Europa League senza rubare nulla. È una macchia. Sono abituato alle critiche, dopo il cambio di Milinkovic, con l'entrata di Felipe Anderson sarei stato bravissimo se Luis Alberto avesse segnato sul suo assist. Fa parte del calcio. I nostri tifosi ci hanno salutato a fine gara, hanno apprezzato i miei ragazzi, il nostro impegno. I ragazzi hanno giocato alla grande contro delle corazzate che alla viglia dovevano stare sopra di noi, e invece non è così. Si azzera tutto, mancano 7 partite, la più importante è all'inizio di questo ciclo e dovremo cercare di interpretarla nel migliore die modi».

Felipe Anderson. «Felipe sarà della partita, vedremo se dall'inizio o a gara in corso. Sono soddisfatto per quello che sta facendo, all'inizio non è entrato benissimo, non capiva il ruolo nella squadra. Ora sono molto contento, si sta applicando al massimo, è sempre disponibile. Penso che sarà una delle nostri armi in queste partite».
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