Lazio, ok il prezzo è russo

Lazio, ok il prezzo è russo
di Alberto Abbate
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Venerdì 25 Maggio 2018, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 17:14
E’ calato il silenzio da lunedì a Formello. Ora è solo tempo di smaltire la delusione Champions. Molti giocatori sono in vacanza, riflette invece la dirigenza: Lotito, Tare e Inzaghi si sono dati appuntamento fra una settimana per fare il punto della situazione prima del matrimonio del tecnico (2 giugno a Montalcino): insieme dovranno stabilire le strategie e il prossimo mercato, a questo punto ridimensionato. Tutti credevano d’entrare finalmente nell’Europa che conta, adesso qualche piano si smonta. La Lazio farà a prescindere tre innesti per colmare le lacune della rosa, poi però dovrà aspettare altri incastri e il mondiale per avere una visione ancora più ampia. Insomma, anche stavolta, bisognerà attendere tutta l’estate per dare i numeri a ogni maglia. Inzaghi si sederà al tavolino senza lista della spesa, ma chiederà ad ogni modo a presidente e diesse di puntare ancora su elementi di esperienza. Tare fa trapelare di avere già in mano l’erede di de Vrij, ma in difesa Simone vorrebbe una semirivoluzione. E anche a centrocampo s’aspetta un altro colpo di spessore: l’infortunio in extremis di Parolo ha ulteriormente evidenziato quanto ci sia bisogno di qualcuno (il Milan può offrire Locatelli) che faccia fare il salto di qualità rispetto a Murgia o l’inutilizzato Di Gennaro. Figuriamoci se poi, dopo la Russia, pure a Milinkovic si dovrà fare il commiato. La Juve si tira fuori dall’asta per Sergej: «Non ci avventuriamo su questa pista, alla luce del valore di mercato», assicura Marotta. Che al massimo si sarebbe spinto sino a 70 milioni. Lotito ne chiede più del doppio, ecco perché pure lo United fa finta di uscire dalla corsa: «Non vogliamo ripetere un’altra operazione Pogba», fanno sapere da Manchester insieme a un’imminente offerta per l’alternativa Fred a 50 milioni. La Lazio non si spaventa: non ha mai messo in vendita Milinkovic e allo stesso tempo è certa che dopo il mondiale tanti altri club fanno a gara per aggiudicarsi questo campione. Inserito proprio ieri nella prelista del ct Mladen Krstajić, prima di quella definitiva dell’11 giugno. Già prima di allora pure Psg e Real potrebbero bussare per bruciare la concorrenza, ma la società biancoceleste non ha alcuna intenzione di anticipare la partenza. Piuttosto a salutare potrebbe essere Felipe: se dovesse dire no al rinnovo del contratto in scadenza 2020, l’agente Bertolucci dovrebbe portare di corsa una serie di acquirenti. Guai nei prossimi anni a ritrovarsi di nuovo con un caso de Vrij fra i denti. 
IL PALLINO AZMOUN
L’Inghilterra potrebbe essere la principale destinazione, occhio non solo al Chelsea ma anche all’asse con l’amico Liverpool. Che in due estati ha regalato Luis Alberto e Lucas Leiva e chiesto informazioni su Wallace. Il brasiliano assistito dal superprocuratore Mendes, che continua ad aiutare la Lazio in diverse operazioni: anche la pista Monaco non è da escludere per Anderson, ma servirà un altro miracolo stile Keita per ottenere almeno 30 milioni a bilancio. Soldi che potrebbero essere reinvestiti poi per il vecchio pallino Azmoun e non solo. Inzaghi però al prossimo incontro vorrà avere un’idea chiara del mercato in divenire. Anche perché pure lui ha avuto le sue offerte (un colloquio col Napoli e contatti con la Premier) e vorrebbe un “ringraziamento” per la sua scelta di rimanere. Poco importa che la Champions al fotofinish sia diventa cenere. 
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