Lazio, a Firenze per il controsorpasso all'Inter

Lazio, a Firenze per il controsorpasso all'Inter
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 18 Aprile 2018, 07:30
 Metti una sera a cena Inzaghi, Pioli e Spalletti. Che poi a gennaio i tre, a Coverciano per un incontro tra arbitri e allenatori, si sono già ritrovati intorno ad un tavolo. Probabilmente nessuno di loro immaginava un finale così intrecciato con le storie del passato. Simone, stasera a Firenze, taglierà il traguardo delle 100 panchine in serie A. Tutte biancocelesti. Ironia del destino si ritroverà contro il suo predecessore. Quello Stefano esonerato proprio dopo il derby perso nell’aprile 2016. Sono amici, si stimano ma di certo Pioli proverà a macchiargli la festa. Inzaghi non può concedersi altri stop. Ieri l’Inter dell’ex romanista Spalletti ha strapazzato il Cagliari (4-0) sorpassando le due romane. Da un punto di vantaggio ora sono due quelli di svantaggio. Il mondo capovolto. La Lazio deve battere la Viola e tornare così ad occupare un posto Champions. La volata è appena iniziata e il rischio di finire fuori alla prima curva è altissimo. Tre squadre per due posti con la Roma che è in vantaggio sui biancocelesti per quanto riguarda gli scontri diretti. Ma Inzaghi e Spalletti si ritroveranno faccia a faccia l’ultima giornata di campionato. Una sorta di duello rusticano. La Lazio ha 15 partite in più dei nerazzurri sulle gambe e cominciano a farsi sentire tutte. Quella di oggi è anche l’ultima partita che Simone dovrà preparare in appena tre giorni. Da domenica ne avrà sette. 
«NIENTE CALCOLI»
Fondamentale per poter competere nella corsa. Il calendario dei biancocelesti è di sicuro il più complicato: Fiorentina, Sampdoria, Torino, Atalanta, Crotone e Inter. Servirà recuperare tutte le energie mentali e fisiche. Non a caso Inzaghi ha fatto riposare la testa dei suoi lunedì e abbia ripreso a martellarli ieri. La splendida reazione avuta nel derby, dopo il tonfo in Europa, certifica che la Lazio è una squadra viva. E probabilmente quella che si è meritata più delle altre un posto al sole. E mai come in questo momento è vietato fare calcoli come rimarca il tecnico laziale: «Le tabelle non le ho mai fatte. Non bisogna pensare alle 6 partite, ma a quella che viene, è la cosa più importante. Dobbiamo fare una grande gara a Firenze, è presto per fare i conti e le tabelle. La Fiorentina ha preso un gol nelle ultime 7, veniva da 5 vittorie consecutive, poteva vincere anche con la Spal».
VOGLIA DI RISCATTO
E poi c’è quella voglia di prendersi una grande rivincita dopo il fattaccio dell’andata, quel rigore concesso a tempo scaduto per un presunto fallo di Caicedo su Pezzella. Fu l’inizio di un periodo fatto di errori e sviste che hanno stoppato la cavalcata biancoceleste. La vittoria ai quarti di coppa Italia, firmata Lulic, non ha affatto lenito la rabbia di tifosi e giocatori. Inzaghi ha puntato tutto su questo aspetto cercando di non mandare però in cortocircuito le menti dei suoi. Un lavoro non certo semplice. Quello di oggi è il quinto confronto da Inzaghi e Pioli. Due vittorie, un pari e una sconfitta per Simone. Cerca la sua prima rete ai viola Immobile che vuole esserci a tutti i costi. La classifica marcatori e la Scarpa d’oro sono due ottimi motivi per non sentire più i dolori. La Fiorentina punta su due nomi che hanno echi laziali: Chiesa e Simeone.
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