Lazio, Keita dribbla Formello

Lazio, Keita dribbla Formello
di Alberto Abbate
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Giovedì 17 Agosto 2017, 07:30
È depresso, sta male di testa e ora lo dimostra nei fatti: Keita diserta subito la ripresa degli allenamenti dopo la mancata convocazione per la Supercoppa, sta a casa “malato” a Barcellona. «La decisione della società, evidentemente estranea a criteri puramente sportivi, mi crea un disagio psicologico del quale non so valutare adesso le conseguenze», scriveva il senegalese a caldo sabato sera. A quattro giorni di distanza, eccole: il Balde giovane decide di seguire le orme di Kondogbia, Dembelé e gli altri ribelli dell’estate. Qualcuno parla anche di una telefonata al dt Peruzzi in cui Keita avrebbe manifestato la paura di presentarsi a Formello dopo le scritte intimidatorie comparse sui muri domenica mattina. Nessun permesso però concordato dalla società per l’assenza: «Peggio per lui, c’è un regolamento», dice lapidario Lotito. Verrà dunque applicata la prima multa, ma la diserzione del senegalese potrebbe proseguire a oltranza, giustificata - a suo dire - dal disagio mentale. 

È la strategia concordata con l’agente Calenda, l’ultimo a parlare di questa situazione in un tweet prima del silenzio freddo: «Smentisco categoricamente che si sia tirato indietro o che avesse problemi muscolari. Anzi, si è allenato sempre con impegno, preparandosi alla partita come al solito (e la sua preparazione tutti la conoscono, visto che l’anno scorso, giocando scampoli di partite, ha fatto 16 gol). La verità è che la società non ha fatto al mio assistito un’offerta di rinnovo contrattuale adeguata e non l’ha convocato per la prima partita importante della stagione. Evidentemente la società non intende investire sul giocatore». Che continua però dal canto suo ad aspettare solo la Juve e nessun altro club. Adesso tutto solo, in disparte, magari presto con un certificato che testimoni il danno arrecato dalla Lazio, nel caso in cui Lotito dovesse pensare a un’altra causa per inadempienze contrattuali oltre a quella al manager per estorsione. Ci sono già tutte le prime avvisaglie perché si arrivi davvero a una battaglia legale, senza veder mai i famosi 30 milioni richiesti nelle casse. 

RIVELAZIONE 
Ad ogni modo, mai più un altro caso Keita. Adesso blindate di corsa Jordan, si sa mai dovesse scappare con un’altra sgommata. Indelebile quella al fotofinish su De Sciglio, vale tutta la Supercoppa: «Grazie a tutti tifosi per il sostegno e a tutti quelli che hanno creduto in noi». Adesso sono Inzaghi e la Lazio a fidarsi ciecamente di lui. Per questo si lavora subito al rinnovo del contratto in scadenza nel 2019. Dopo i prolungamenti dei baby fenomeni Milinkovic e Murgia, si accelera per blindare questo terzino, pagato 6 milioni all’Ostende e ora pronto a triplicare il suo valore. In arrivo invece la plusvalenza Hoedt: ha già salutato i compagni ed è pronto a trasferirsi per 15 milioni al Southampton. Tare valuta se sostituirlo con Paletta, 31enne in scadenza al Milan nel 2018: «E’ vero, abbiamo parlato con la Lazio», ammette il manager Guastadisegno. La Lazio tuttavia tergiversa perché potrebbe pure rimanere così, ma prima vuol capire il destino di de Vrij, dopo essersi cautelata a gennaio (parcheggiato a Verona) con l’affare Caceres. 

SORPRESA 
Lunedì con la Seg non si è parlato solo di Hoedt, ma anche del rinnovo di Stefan. Ribadita ufficialmente l’offerta da 2 milioni a stagione più bonus, con una clausola rescissoria di 25 milioni. È de Vrij a spingere per la firma, non a caso domenica sotto la Nord urlava: «Io resto qui». Presto un nuovo incontro, ma se il prolungamento non dovesse andare a buon fine, occhio al vecchio pallino Rodrigo Caio. 
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