Lazio, Lucas Leiva: la personalità dei vincenti

Lazio, Lucas Leiva: la personalità dei vincenti
di Alberto Abbate
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Martedì 12 Settembre 2017, 11:52
ROMA Sobria, nascosta, magnifica presenza. Le parole del mito Gerrard ora ne definiscono ancor più l'essenza: «Ho visto tanti giocatori di talento con la palla in mezzo ai piedi, ma pochi riescono a fare quello che fa Leiva senza». Impressionante la sua capacità di non farsi notare, ma avvertire sempre. Un muro invalicabile fra le linee di passaggio, il Milan come la Juve si schianta per superarlo in fraseggio. Così Lucas c'è, Biglia chi è? Annientato con lo sguardo il predecessore, oggi è già come se fosse stato sempre Leiva il titolare. D'altronde il rosso del Liverpool forse gli donava, ma era biancoceleste già quando nasceva. L'anagrafe dice 9 gennaio, Lucas festeggerà a Formello i suoi prossimi 31 anni. Dieci passati fra Premier, Champions e campionati del mondo, avete capito perché ora la Lazio ha la personalità per vincere i big match e fare un salto di qualità a tutto tondo? Nessun problema di adattamento con la Serie A, figuratevi in Europa League quant'altra sostanza in più darà.
EQUILIBRIO
Niente più regia, Inzaghi temeva un po' l'assenza, adesso si esalta con questo fenomeno di grinta e costanza. E pensare che da piccolo sognava d'essere Ronaldo, invece Leiva non sembra nemmeno brasiliano. Ha proprio la testa e la tattica congenita di suo nonno italiano. Nello spogliatoio balla e canta ancora canzoni sudamericane col cuore, sull'erba si trasforma invece in un terminator distruttore. Ecco il nuovo segreto del successo biancoceleste, c'è un nuovo Lucas davanti alla retroguardia in un'altra veste. Col suo aiuto vengono recuperati 41 palloni sulla propria trequarti, c'è più equilibrio e il baricentro basso, il 3-1-5-1 schiaccia il Milan e lascia Montella di sasso. Con Leiva davanti, Biglia sparisce in mezzo al campo, appena prova a impostare l'alter Lucas lo ferma in un lampo. Sembra pure che non debba spremersi oltre modo, ma in realtà bisogna leggere le statistiche per capire quanto questo brasiliano sotto traccia lavori sodo. Corre per una squadra intera, percorre più chilometri di chiunque altro (11,97)per inseguire ovunque la sfera. E nei contrasti, ovviamente, non c'è storia. Non è un caso che in Inghilterra il record di tackle sia ancora il suo. Vinti? 978, nessuno come lui. Galliani voleva portarlo nel Bel Paese diversi anni fa. Stupendo scherzo del destino che il nuovo Milan abbia scelto Biglia e aperto la strada (con lo stesso ingaggio top, 2,5 milioni) allo sbarco di Leiva con questa maglia.
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