Leiva pensa in grande: «Sta nascendo una Lazio da vertice»

Foto ROSI
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 23 Luglio 2018, 07:30
dal nostro inviato AURONZO DI CADORE Cuore e cervello della Lazio. Lucas Leiva non sbaglia praticamente un colpo. In campo è l’estensione di Inzaghi. Guida i compagni spronandoli, chiamandogli l’uomo e spesso dettando il passaggio. La seconda palla è sempre la sua. E’ il centro della nuova spina dorsale biancoceleste che parte da Acerbi e finisce a Immobile. Il brasiliano si abbassa sulla sulla linea della difesa per prendere palla ed impostare il gioco. Ha mentalità vincente e si vede.
 
LEADER RICONOSCIUTO
Trasmette sicurezza a tutti e non è un caso che i suoi compagni, nei momenti di pericolo, si rivolgano sempre a lui. Il fido Parolo a destra e a sinistra il neo arrivato Berisha. Impatto positivo per il kosovaro che ha ricevuto i complimenti di Lucas. E’ un esempio per tutti: primo ad entrare in campo e ultimo a lasciarlo. Fa parte del Senato dello spogliatoio biancoceleste. Le sue parole hanno un peso.

TANTE RESPONSABILITA’
Ha un testa superiore. Vede dove gli altri fanno fatica a mettere a fuoco. E soprattutto è umile. Basta guardare una partita per capire che lui è un fare per i compagni e un allenatore in campo per Inzaghi. Non si scompone quando gli viene chiesto. Anzi. «No, mi sento un giocatore che deve dare tanto in campo. Io sono sempre disponibile ad aiutare i compagni». Non si tira indietro quando parla della Champions sfumata all’ultimo: «Abbiamo fatto gli stessi punti dell’Inter, dovevamo prendere qualche gol in meno. Dobbiamo analizzare le cose positive e negative e cercare di migliorare quest’anno. Lo scorso anno nessuno si aspettava la Lazio così in alto, ma vogliamo fare di più». A cominciare da lui che ogni giorno chiedere sempre di più a se stesso: «È il mio secondo anno, il primo con una preparazione completa. Spero di giocare sullo stesso livello». Anche perché «una squadra come la Lazio deve stare sempre nelle prima posizioni». Preferisce non parlare di mercato perché «non me ne devo occupare io». Poi però a domanda specifica su come sostituire Milinkovic replica: «E’ ancora con noi. Spero resti».

NEL SEGNO DI FIORINI
In serata momento amarcord. Nel ritiro di Auronzo sono arrivate anche Esterina e Fabiana, rispettivamente moglie e figlia dell’indimenticato Giuliano Fiorini. Un idolo per i fratelli Inzaghi. Nella stagione ‘79/‘80 giocò a Piacenza, 21 reti in 34 presenze. Simone e Pippo, quattro e sette anni, costringevano papà Giancarlo ad andare a vedere tutte le partite in casa e ad aspettare l’uscita del bomber per avere una foto e un autografo. In casa ne conserva tante tra cui una con i calzettoni abbassati, tipico stile di Giuliano, e i due fratelli vicini. Un filo che da Piacenza si riannoda a Roma con i colori biancocelesti. E proprio nell’anno del ritorno della maglia bandiera. Simbolo dei -9 e di quel gol vitale di Fiorini. Oggi mattinata libera, papà Giancarlo e Simone ne approfitteranno per andare a funghi insieme a Peruzzi. In campo chi è ancora in ritardo di condizione.
 
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