DASPO E SCOZZESI
Il giorno dopo l’apertura del fascicolo da parte degli ispettori del massimo organismo europeo il numero uno laziale aveva immediatamente condannato tali comportamenti rendendosi disponibile a collaborare per l’individuazione dei responsabili. Sono stati visionati tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso dell’Olimpico e incrociato i nominativi con quelli sui tagliandi. Alcuni nomi sono già sul tavolo della Questura e della Digos che nei prossimi giorni procederanno con denuncia e Daspo. La società, inoltre, come si legge nel comunicato «ribadisce la propria intenzione di perseguire penalmente e civilmente i responsabili di manifestazioni inaccettabili che provocano non solo gravissimi danni all’immagine ed al patrimonio della Lazio ma che penalizzano pesantemente la stragrande maggioranza di una tifoseria da sempre estranea e contraria alle intemperanze razziste di una sparuta minoranza». Oltre a questo la Lazio, che vuole difendere la «reputazione e tradizione del club» si riserverà di espellere i colpevoli dallo stadio come consentito dal codice etico firmato da tutte le società. Dunque nella gara interna del 7 novembre contro il Celtic i biancocelesti non potranno contare sulla curva Nord. E la sentenza emessa dalla Uefa ha tenuto conto anche dei 9 mila tifosi scozzesi già in possesso del biglietto della partita e dei voli per Roma. Una gara che comunque si preannuncia a forte rischio viste le simpatie politiche degli scozzesi opposte a quelle dei tifosi biancocelesti. Intanto la Lazio come viene rimarcato nel comunicato a firma del presidente Lotito «sulla base di risultanze in corso di reperimento, si riserva di presentare ricorso alle decisioni Uefa per ridurre penalizzazioni che si scaricano in gran parte sui tifosi più responsabili e virtuosi». Nelle prossime ore, dunque, si valuterà se ricorrere in secondo grado o meno.
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