Lazio, un amore di nome Ciro

Foto Rosi
di Emiliano Bernardini
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Domenica 16 Luglio 2017, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 11:31
dal nostro inviato
AURONZO DI CADORE
«Mamma c’è Ciro», «Immobile, Immobile». E’ senza dubbio lui la star del ritiro di Auronzo di Cadore. I bambini sono letteralmente innamorati del bomber biancoceleste. E’ un continuo chiedergli foto e autografi. Immancabili le richieste di segnare ancora un gol al derby. C’è anche un ragazzo, dal marcato accento veneto, che non smette di fargli i complimenti perché Immobile è anche l’attaccante della Nazionale. Ciro vanto d’Italia. E’ tirato a lucido, non ha un filo di grasso. Ha barato sui tempi perché non ha mai smesso di allenarsi, anche in vacanza non ha rinunciato a corsette e addominali. Il tutto documentato sui social.

LA PRIMA
E’ il suo primo ritiro in Cadore, l’anno scorso sbarcò a Roma il 25 luglio e la Lazio aveva già lasciato il fresco delle montagne. Sta bene, sorride e non dice mai di no. L’aria fresca di montagna aiuta durante gli allenamenti più duri, ha sofferto molto il caldo nei primi giorni a Formello. Così come era stata durissima correre la scorsa estate a Roma. Ieri mattina ripetute e fondo, dalla prossima settimana si lavorerà sulla velocità e sugli scatti brevi. Una piccola nuvola giovedì pomeriggio quando un pallone calciato tra i tifosi ha finito per creare qualche incomprensione. Gesto di stizza ha accusato qualcuno. Niente di tutto ciò ha tenuto a precisare Immobile. Solo un pallone regalato per stemperare gli animi che si erano un po’ surriscaldati in campo e sulla tribunetta dello Zandegiacomo. Una situazione che lo ha lasciato amareggiato perché Ciro è un buono e non voleva offendere nessuno. Si è sentito colpito. Qualche ora di frizione, poi è tornato il sole e Immobile ha ritrovato il sorriso.

GUIDA PER I GIOVANI
Il carattere estroverso gli ha permesso di legare subito con tutti. Nello spogliatoio è il re delle risate e degli scherzi. Guascone sì, ma anche serio. E’ una guida per i più giovani e non manca mai di dispensare consigli. E’ una stagione lunga e difficile e bisogna evitare in tutti i modi che, soprattutto dopo l’exploit dell’anno passato, qualcuno possa essersi montato la testa. Testa alta ma piedi a terra. Non perde mai di vista gli obiettivi: i gol e le vittorie. Prima con la Lazio e poi con la Nazionale. Champions e Russia. Sogna in grande Ciro. Seconda stagione con la maglia biancoceleste, non è mai accaduto che indossasse due anni di fila la stessa casacca. E’ stato conquistato dai laziali. Un anno da record quello passato: 26 sei reti totali tra campionato e coppa e 7 assist. Meglio anche della stagione in cui divenne capocannoniere della serie A con la maglia del Torino. E a queste vanno aggiunti i 5 centri in azzurro. E non smette di farlo nemmeno in amichevole. Suo il gol che chiude la partitella in famiglia. Ciro is on fire urlano i tifosi.

INVASIONE
A proposito, non c’è uno spazio libero sugli spalti. Un’invasione d’amore. Ma il picco si raggiungerà oggi quando saliranno da Roma altre centinaia di laziali. Ieri la piccola cittadina ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo ha vissuto la notte biancoceleste. Musica, negozi aperti e tutti in piazza per abbracciare la squadra. Rispetto all’anno scorso sembra di vivere su un altro pianeta. Merito d’Inzaghi e della magia fatta l’anno scorso. Anche grazie a Ciro.
 
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