Lazio, una suggestione di nome Malcom

Lazio, una suggestione di nome Malcom
di Alberto Abbate
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Lunedì 7 Gennaio 2019, 07:35
Assicuratevi di chiudere la portiera dell’aereo stavolta, dopo appena sei mesi Malcolm ripensa di sbarcare in Italia. Stessa destinazione estiva, ma ironia del destino sarebbe doppia la beffa per la Roma. Secondo “Sport” potrebbe finire alla Lazio l’esterno del Barcellona. Dopo il voltafaccia del 23 luglio a Trigoria, in Catalogna non è mai decollata col tecnico Valverde (nonostante un gol all’Inter) la sua avventura, così Malcolm sarebbe pronto a salire su una nuova scaletta. A differenza dei tifosi giallorossi, i laziali però evitino d’aspettarlo a Ciampino, anche perché da Formello smentiscono ogni indizio. Sino a qualche settimana fa l’ex Bordeaux sembrava destinato ai cinesi dell’Evergrande Guangzhou, la squadra allenata da Fabio Cannavaro, invece ora - secondo i media spagnoli - si sarebbe fatto sotto Tare. Il diesse la definisce una bufala, eppure conosce benissimo la formula (prestito secco, ed è questo che non lo convince) con cui verrà eventualmente ceduto il brasiliano dal club blaugrana. Il motivo? Il dirigente albanese ne ha parlato, eccome, con Miguella, lo stesso agente con cui sta chiudendo l’affare Bobby Adekanye in Inghilterra. Il baby 20enne attaccante olandese (di origini nigeriane) a giugno sarà libero a parametro zero dal Liverpool, non rinnoverà, ma Tare vorrebbe anticipare il colpo a gennaio senza aspettare la scadenza. Perché, guarda caso, «c’è l’interesse concreto del Barcellona», ha ammesso Miguella. Insomma, c’è un gioco a incastro con lo stesso Malcolm sull’ala destra.
SOLITUDINE
La verità è che la Lazio, a quanto pare, non cerca solo in difesa su quella fascia. Forse per questo non affonda il colpo top (Zappacosta, Darmian, Hysaj, sondato anche Sala della Samp) e alla fine potrebbe prendere come vice-Marusic solo Djavan Anderson di ritorno da Salerno. Forse meglio trovare qualcosa più avanti che consenta a Inzaghi d’avere più varianti di modulo (c’è solo Correa come esterno) e magari di ritrovare pure più facilmente il gol. Perché se non segna Immobile, non segna nessuno. Sono 15 le reti totali collezionate nel girone d’andata dal reparto offensivo, 10 le ha timbrate Ciro. E ora da quasi un mese è pure a digiuno. A Dubai il bomber ha sfoggiato comunque un sorriso micidiale, ora è pronto per tornare a segnare. L’ultima volta, l’otto dicembre, aveva trasformato il rigore illusorio con la Samp, poi ha collezionato pali, traverse e pagato gli sforzi d’inizio stagione. Ciro per mesi ha dovuto fare pure le veci di Milinkovic e Luis Alberto, non è un caso che sia già in doppia cifra nonostante un mese (l’ultimo centro su azione addirittura il 3 dicembre) a secco. Fra i cannonieri adesso è scivolato al quarto posto in classifica, ma mister Inzaghi, in vacanza nel suo stesso resort, ne è sicuro: «Alla fine sarà lui a vincerla». A fine maggio scorso arrivò a pari gol con Icardi, ma nell’anno solare 2018 Immobile con 23 reti rimane nettamente il bomber più prolifico. Persino aggiungendo gli assist (4), il re della Serie A è Ciro.
CONFESSIONE
Col Toro era di nuovo sotto tono, adesso come all’andata vuole segnare al Napoli al ritorno. Quel gol inutile rimane forse il più bello di questa prima metà di campionato: lo stop di tacco a dribblare due difensori, quindi la palla spedita a giro all’incrocio dei pali. Ieri Immobile è tornato a Roma, oggi sarà in campo alla ripresa dei lavori. Chissà se si rivedrà già Durmisi: «Sono stato a Siviglia da uno specialista per trovare una soluzione definitiva a un infortunio alla schiena che mi porto dietro da due anni. Troppe siringhe e antidolorifici hanno rovinato la mia carriera, adesso basta. Il 2018, tranne il passaggio in biancoceleste, è stato il peggiore della mia vita. Se tutto andrà per il meglio, il 2019 sarà però il mio anno». In fondo, dopo appena 3 presenze ( e 60’ in campo in campionato), anche lui a sinistra sarebbe un rinforzo di gennaio.
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