Lazio, rush finale con il fiato corto. E Immobile ha bisogno di riposare

Lazio, rush finale con il fiato corto. E Immobile ha bisogno di riposare
di Alberto Abbate
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Martedì 17 Aprile 2018, 07:30
Nemmeno un attimo di respiro. Si riparte, direzione Firenze. E adesso è il momento di gestire le forze. Dopo 15 partite giocate (appena 3 ko, uno nei 120’ col Milan in Coppa Italia) in due mesi, la Lazio si ritrova a corto di fiato e con una serie di acciacchi che rendono più amaro il palato. Per carità, lo 0 a 0 nel derby ha addolcito una settimana da incubo, ma a Formello ora scatta pure l’allarme Immobile: il bomber partenopeo ha rimediato una serie di contusioni alla gamba destra, ieri immortalata da lui stesso su Instagram. Verrà monitorato nelle prossime ore dallo staff medico, poi Inzaghi dovrà decidere se rilanciare Caicedo, l’uomo che coi viola dall’andata (il rigore dubbio regalato, domani arbitrerà Damato) ha un conto aperto.
 
Ciro comunque non sembra intenzionato a mollare nulla, ieri ha riposato e giocato in un parco divertimenti con le figlie e la moglie. Stamattina sarà già tempo di rifinitura prima della partenza e bisognerà fare anche altre scelte. Il tecnico dovrà rinunciare allo squalificato Radu in difesa e magari rilanciare Bastos: difficilmente a questo punto potranno rifiatare de Vrij e Luiz Felipe. I problemi maggiori rimangono tuttavia sulle fasce con Patric out per uno stiramento e Basta non al meglio: Lukaku è in rampa di lancio per dare il cambio a un Lulic sofferente da diverse gare. A centrocampo potrebbe anche toccare a Murgia, che sognava una chance già con l’Udinese. Leiva è sembrato per la prima volta sottotono nei primi 45’ della stracittadina, ma Inzaghi è sempre e comprensibilmente restio a lasciarlo in panchina. Una certa turnazione però sarà comunque obbligatoria, anche perché quattro giorni dopo bisognerà tirare ancora la corda in casa contro la Sampdoria.

FESTA
Sulla trequarti, complice la sostituzione al 60’, potrebbe toccare di nuovo a Felipe dal primo minuto al Franchi. Il brasiliano, dopo esser uscito arrabbiato, ha accettato alla grande il cambio per il bene della squadra. Quindi domenica notte ha già ritrovato il sorriso: ecco la sorpresa dal Brasile, mamma Elza in tribuna. Quindi prima la festa di compleanno con gli amici più intimi a casa, poi ieri pomeriggio quella con tanti altri compagni in un ristorante di fiducia. Wallace gli ha cosparso il capo di uova e farina, un rito portafortuna per fargli scongiurare un’altra panchina. Perché il ballottaggio con Luis Alberto (al derby ancora emissari del Barcellona ad osservarlo) resta, ma finalmente Anderson sembra viverlo senz’ansia, con un’altra testa. Entrambi, così come il ritrovato Milinkovic, saranno infatti fondamentali in questo rush finale per la Champions. L’obiettivo della Lazio viene prima di tutto e tutti, adesso è il momento di tener duro e fare i botti.

CALENDARIO
Le romane appaiate a 61 punti, insegue l’Inter un gradino sotto. Il calendario biancoceleste sembra il più difficile, ma a suon di gol fatti Inzaghi spera di rendere più semplice le prossime sei giornate. L’attacco è rimasto a secco nel derby, ma nelle 15 gare precedenti aveva segnato 30 reti. La difesa ne aveva invece subite 17 (1,13 a partita): finalmente Strakosha esce imbattuto contro la Roma e non c’è nemmeno da preoccuparsi per la sua gamba. A Firenze bisognerà ripartire anche dalla porta inviolata, poco importa che il destino della Lazio possa anche decidersi nell’ultima giornata. Inzaghi spera di evitare lo scontro diretto del 20 maggio a Roma con l’Inter, non a caso domenica sera usciva dall’Olimpico borbottando: «Siamo stati sfortunati, dovevamo vincere...». Simone non è uno che si sa accontentare. Anche per questo a Salisburgo è bastato un black out dei suoi a farlo piangere, ma con questa mentalità “big” a fine campionato potrebbe essere comunque tutti i laziali a godere.
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