Lega Serie A, Lotito sbatte contro i riformisti

Lega Serie A, Lotito sbatte contro i riformisti
di Salvatore Riggio
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Giovedì 8 Febbraio 2018, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 15:11

MILANO Assegnati i diritti televisivi, in via Rosellini continua la guerra fredda per eleggere una nuova governance. Nelle ultime ore Urbano Cairo avrebbe cercato un'intesa con Claudio Lotito per votare Giuseppe Vegas (è il nome, già fatto a fine novembre, dal numero uno della Lazio) come presidente di Lega e Javier Tebas come amministratore delegato. Si sa, lo spagnolo piace tantissimo al patron del Torino, che vorrebbe affidargli questo incarico inedito nell'organigramma della massima serie italiana. Ma gli altri club riformisti - Bologna, Cagliari, Fiorentina, Inter, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Spal non vogliono seguire il Torino e non hanno nessuna intenzione di scendere a patti con i lotitiani. Anzi, le nove società vogliono aspettare il ritorno di Giovanni Malagò (previsto per il 25 febbraio), ora in Corea perché domani iniziano i Giochi Olimpici invernali: «I diritti tv a MediaPro? Siamo stati fortunati, evidentemente avevano fatto un buon lavoro prima», il commento del presidente del Coni (e commissario della Lega serie A) da Pyeongchang.
IL PATTO DI ROMA
Ma facciamo un po' di ordine. I club a favore di Lotito sono otto e vorrebbero tentare un golpe nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio, approfittando dell'assenza di Malagò per eleggere una nuova governance. In sostanza, un estremo tentativo di cercare un accordo che manca addirittura dal 21 aprile 2017, giorno dell'addio di Maurizio Berretta. È questo il motivo che ha spinto Cairo a dialogare con il patron biancoceleste. Lo stesso Tebas ieri si trovava a Roma e in un hotel del centro ha incontrato Lotito. Dal 2013 è presidente della Liga - e in Spagna scrivono che gli sia stato proposto il rinnovo del contratto - e insieme a Jaume Roures (sì, proprio il capo di MediaPro) ha reso ricco il calcio iberico. Inoltre, pur non avendo ottimi rapporti con Fifa e Uefa, Tebas si è battuto perché il calcio italiano non avesse dal prossimo anno quattro squadre in Champions ed è per questo che la sua candidatura non sta ottenendo il consenso di tutti.
LA RICHIESTA DI LOTITO
In cambio della nomina del 55enne di origini del Costarica, Lotito ha fatto una richiesta: votare Giuseppe Vegas, numero uno della Consob, come presidente della Lega serie A. Il suo nome era già stato fatto a fine novembre («Se è per fare qualcosa di buono, uno è sempre disponibile», il suo commento quando era stato interpellato a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Bocconi) senza però raggiungere i 14 voti necessari. Ieri a Roma Lotito ha incontrato anche lui per sondare il terreno e capire se può portare avanti il suo nome tra sei giorni. Seppur distante, dalla Corea Malagò è sempre in stretto contatto con Paolo Nicoletti e Bernardo Corradi, i due vice commissari. A chilometri di distanza non gli è difficile dedurre che al suo rientro - in caso di mancato accordo appunto tra i due schieramenti - ci sarà da lottare. Ma almeno una conferma l'ha avuta: nella Lega serie A non c'è unità. Lo attende un lavoro davvero duro.
 

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