Lazio, Lotito: «In Champions andrà chi merita»

Lazio, Lotito: «In Champions andrà chi merita»
di Valerio Cassetta
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Martedì 12 Marzo 2019, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 17:09

«Ci giochiamo un risultato che può essere importante, ma non indispensabile». Così Claudio Lotito ha parlato del quarto posto, obiettivo stagionale della Lazio. Il presidente biancoceleste, testimonial dell’iniziativa “No Bulli”, promosso dalla Regione Lazio, si è sofferma sulla corsa alla Champions League a margine dell’evento: «Parliamo di una competizione sportiva in cui non ci si gioca la sopravvivenza dell'essere umano. Il raggiungimento del risultato deve essere il coronamento di un percorso intrapreso durante il campionato e soprattutto di un'organizzazione riconosciuta da tutti come la migliore». Insomma,  «se la Lazio riuscirà a sviluppare le capacità e le potenzialità, allora potrà confrontarsi con chiunque alla pari». Alla manifestazione, andata in scena presso il Consiglio Regionale della Lazio, erano presenti anche l’attaccante biancoceleste Ciro Immobile, Mauro Baldissoni, vicepresidente della Roma, Alessandro Florenzi, terzino giallorosso, e Daniel Ciofani, attaccante del Frosinone.

DERBY E VALORI
Il presidente della Lazio è tornato a parlare del derby: «L’importante è dare la possibilità a ognuno di potersi esprimere nel rispetto - ha dichiarato Lotito -. Ho apprezzato il comportamento di De Rossi dopo la partita, quando ha detto che la Lazio si era dimostrata migliore della Roma e che non era la Lazio dei fratelli Filippini, ma la più forte dopo quella di Veron». Frasi che Lotito ha apprezzato con tanto ringraziamento nella zona mista dell’Olimpico al termine del match. «Quando ci sono i valori, l’avversario non deve essere umiliato, ma rispettato  - ha ricordato il numero uno laziale -. Oggi purtroppo viviamo in una società in cui contano più le cose materiali, ma i valori devono essere rispettati. Io dico sempre che si governa con l'autorevolezza e non con l'autorità: quando si diventa un punto di riferimento bisogna tramettere dei valori positivi». Il messaggio è forte e chiaro: «Dobbiamo riuscirci noi, attraverso i giocatori che sono un esempio, a trasmettere ai giovani che lo sport non è legato solo alla vittoria».
 

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