Tra i giocatori su cui pensa di costruire la riscossa c'è Federico Chiesa, figlio d'arte: «Ogni tanto mi fermo a osservarlo, perché con lui viaggio nel tempo.
Federico è identico a Enrico, le stesse finte, la stessa accelerazione, un tiro molto simile. Quest'anno ha segnato poco in relazione alle potenzialità, ma è il classico talento che può esplodere in qualsiasi momento anche dal punto di vista realizzativo. Io me lo aspetto». E poi c'è, ovviamente, il tanto discusso Mario Balotelli: «Provo affetto per lui, è ovvio, ma il suo ritorno in azzurro ha motivazioni esclusivamente calcistiche - spiega - Mario ha soltanto 28 anni, e quindi fa ancora in tempo a prendersi tutte le soddisfazioni che desidera perché al suo background fisico e tecnico ha aggiunto l'esperienza. Insomma, è cresciuto in tutti i sensi. Considerato che la Nazionale è destinata a perdere ? subito o nel giro di un paio d'anni ? lo zoccolo duro che ci ha tenuto a galla fino al flop con la Svezia, ho bisogno di nuovi leader. Mario ha l'età e la credibilità tecnica per farlo, e per fortuna non è l'unico».
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