Napoleoni, dal Tor di Quinto alla Champions passando per l'Europa

Napoleoni, dal Tor di Quinto alla Champions passando per l'Europa
di Ugo Baldi
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Lunedì 19 Giugno 2017, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 13:09
Ha atteso dieci anni, ma alla fine eccola la soddisfazione più bella della sua carriera di emigrante del pallone. Per Stefano Napoleoni, romano partito dall'Italia per coronare il suo sogno di calciatore professionista, è arrivato il momento del debutto in Champions League. Sì, il top del calcio europeo per club, che l'attaccante nato nel quartiere Montesacro 31 anni fa (festeggerà il compleanno lunedì prossimo) conoscerà da dentro a metà agosto, quando anche il Napoli scenderà in campo per i preliminari. L'avversario da affrontare con la maglia del suo attuale club, arrivato secondo nella Super League turca, Stefano lo conoscerà soltanto ai primi di agosto, e chissà che non possa essere proprio il Napoli. «Ma noi speriamo che sia una squadra meno temibile, in modo da avere maggiori chance di passare il turno e giocare più partite in Champions», la frase di Napoleoni accompagnata da un largo sorriso.
GLI ALBORI
I primi calci a un pallone, Stefano li ha dati nel Tor di Quinto di Paolo Testa. Poi, nel 2006 il trasferimento (che allora fece notizia...) in Polonia, al Widzew Lodz: «Ho seguito una proposta di Zibì Boniek che mi aveva visto giocare a Roma e segnare tre gol in una partita. In Polonia ho trascorso due buone stagioni ricche anche di soddisfazioni». Al termine delle quali c'è stato il viaggio in Grecia, prima al Levadiakos e poi all'Atromitos, (143 presenze e 42 gol totali) dove ha avuto modo di debuttare anche in Europa League. «Anche quella è stata una belle esperienza, che mi ha formato sia come uomo che come giocatore», ricorda Stefano, tornato in Italia per qualche giorno di vacanza e riabbracciare la famiglia.
CON ADEBAYOR
La Turchia è diventata la sua nuova casa calcistica nel gennaio del 2016. L'Istanbul Basaksehir l'ha voluto per fare coppia nientemeno che con Adebayor. Dieci le reti segnate in una stagione e mezza, secondo posto in classifica e qualificazione in Champions: «Fino alla fine siamo stati in corsa per vincere il campionato, ma c'è mancato qualcosa. Ci proveremo nella prossima stagione questo è sicuro. Ora però dobbiamo concentrarci sui preliminari di Champions League, anche se per qualche giorno mi godo Roma e le mie sorelle, Silvia e Claudia, e la gioia di riabbracciare il presidente Testa , Moretti e Guarracino al Tor di Quinto». L'idea di tornare a giocare in Italia l'ha quasi abbandonata. «Non ci penso più come una volta. Tifo Roma e sarebbe stato un sogno poter indossare la maglia giallorossa, anche se l'unica possibilità di restare a casa l'ho intravista da ragazzo, quando ho rischiato di finire alla Lazio. Purtroppo, però, in Italia il talento a volte da solo non basta perché si inseriscono altre dinamiche a volte incomprensibili».