La fidanzata di Malcuit accusa: «Napoletani razzisti»

La fidanzata di Malcuit accusa: «Napoletani razzisti»
di Romolo Buffoni
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Giovedì 18 Luglio 2019, 09:30
«Mi avevano avvertito: i napoletani hanno la reputazione di essere razzisti. Non volevo crederci, ma vedo che è molto vero». Napoli, la città più vessata per discriminazione territoriale, tacciata di razzismo. Praticamente l’uomo che morde il cane. L’accusa è stata scagliata via Instagram da Ashley Rose, compagna di Kevin Malcuit, terzino francese di origine marocchine in forza dall’anno scorso alla squadra di Ancelotti. In una “stories” pubblicata sul suo profilo, Ashley ha scritto: «Da quando sono arrivata, i napoletani sono disgustosi con me. Sono brutta, sono la sorella del mio fidanzato perché abbiamo gli stessi capelli… Ho dimenticato, devo fare una dieta. Ma ero stata avvertita: non sono bianca e magra, con lunghi capelli lisci, ma ho dei grandi capelli afro, quando non indosso le mie parrucche, sono nera e con le forme… Non sono la classica donna del calciatore ideale qui. Mi piacciono le mie forme, amo la mia pelle, amo i miei capelli e quando vedo i tuoi commenti sono molto più bella di tutti voi perché ho l’anima più bella. Non sono in una relazione con te, quindi la tua opinione non mi interessa». Una situazione inedita per una città che, soprattutto nel calcio, è vittima di discriminazione. Il coro «Vesuvio, lavali col fuoco» è diventato la triste colonna sonora delle partite in trasferta dei partenopei.
LE SCUSE
Il club di De Laurentiis - che nemmeno un mese fa era stato salutato in lacrime dalla signora Albiol partita col marito alla volta della Spagna: «Qui ci lascio il cuore» - si è scusato. «Siamo mortificati - si legge sul profilo Twitter del Napoli - I napoletani non sono razzisti. Ma ci possono certamente essere degli imbecillì che lo sono. E noi li condanniamo con fermezza. Scusaci Ashley». Per capire che gli insulti sono stati assolutamente gratuiti, basta sfogliare il profilo Instagram della Rose, ragazza bellissima, molto seguita come make-up artist. Il suo sfogo, però, ha scatenato il rimbrotto di qualche napoletano: «Chi ti ha offeso ha un nome e un cognome, prenditela con loro e non con un intero popolo». Un po’ ciò che dicono i tifosi quando le curve vengono chiuse per colpa dei “soliti imbecilli” in servizio permanente effettivo. Anche a Napoli.
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