Nazionale italiana "Crazy for Football", sabato le ultime selezioni

Sabato le ultime selezioni per la Nazionale italiana di calcio a 5 "Crazy for Football"
di Serena Cerracchio
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Venerdì 2 Marzo 2018, 14:03
Siamo o non siamo un po’ tutti “Crazy for Football”?
Domani, sabato 3 marzo si terranno le ultime selezioni ufficiali della Nazionale italiana di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale. Una vera e propria Nazionale “Crazy for Football” che sarà protagonista alla Dream World Cup, la seconda edizione del campionato mondiale con le date fissate dagli organizzatori tra il 13 e il 16 maggio 2018 a Roma. La prima edizione del campionato del mondo è stata giocata a Osaka nel 2015 e da quell’esperienza, il regista Volfango Di Biasi ha registrato “Crazy for Football”, un documentario che ha avuto un successo incredibile vincendo il David Di Donatello e venendo premiato dalla UEFA Foundation for Children.
Enrico Zanchini, CT della Nazionale “Crazy for Football” ci ha raccontato questa esperienza:
“Il primo mondiale in Giappone è stato unico, un’esperienza fantastica. Nelle prime due selezioni abbiamo visto circa un centinaio di ragazzi, a Roma ce ne aspettiamo una cinquantina per mettere a punto una Nazionale italiana all’altezza della manifestazione che andremo a fare il prossimo maggio a Roma”.

Come è arrivato sulla panchina Azzurra di questa Nazionale?
“Per il mondiale in Giappone cercavano un allenatore e l’amicizia con Volfango e Francesco Trento mi ha portato fino a qui. Ho giocato a calcio a 5 a vari livelli e da 15 anni gestisco un circolo sportivo a Roma. Ho lavorato anche molto nel sociale, forse per questo hanno pensato potessi essere la persona giusta”.
 
Non si è mai trovato in “difficoltà” con qualche giocatore?
“Non ho avuto alcun problema con nessuno. Con i ragazzi sono riuscito a creare un rapporto allenatore giocatore, ogni tanto si scherza, magari a cena, ma poi rimane un rapporto molto rispettoso da entrambe le parti. Ci sono stati dei momenti in cui degli operatori sanitari mi hanno dato alcuni consigli per far si che i miei interventi, essendo io molto diretto, non offendessero nessuno. E le cose sono andate bene”.

Giocatori a tutti gli effetti, quindi?
“Assolutamente si. Si comportano in modo professionale e serio, chiaramente con le loro patologie e problematiche, che però quando sono in campo, è come se sparissero”.
 
Che giocatori si è trovato davanti in questi raduni passati?
“Ho trovato un livello molto alto. Magari ragazzi che giocano in C e D e che vivono un periodo di depressione o esaurimento e sono in cura da qualche specialista. Mi mancano quattro, cinque giocatori per chiudere la rosa e mi aspetto di trovarli tra i cinquanta che vedrò sabato. So già che verrà un portiere molto forte, non vedo l’ora di vederlo”.
 
In Giappone nel primo mondiale ufficiale, eravate quattro squadre… a Roma le richieste sono almeno il doppio, giusto?
“In Giappone c’eravamo noi, il Perù, una rappresentativa di Osaka e il Giappone. Diciamo che la nazionale giapponese era una vera e propria squadra, molto forte e organizzata. Noi e il Perù avevamo un livello di gravità patologica piuttosto alto. In Giappone hanno già decine di squadre anche se quelli che giocano hanno patologie meno gravi dei nostri, avendo loro i casi gravi ancora nei manicomi. Per il mondiale di Roma abbiamo già avuto richieste dall’Argentina, Perù, Senegal, Ungheria, Giappone e altre nazioni. E’ un movimento che cresce perché il calcio fa bene ai malati psichiatrici, questo, è un dato di fatto….”.
 
Il documentario Crazy for Football è piaciuto a tutti…
“Chiunque lo abbia visto se ne è innamorato. Abbiamo ricevuto i complimenti anche di Totti, Del Piero, Rivera, Tardelli, oltre a quelli istituzionali della FIGC e della Divisione calcio a cinque. Speriamo che questo possa aprire le porte a tutti i ragazzi, perché la maglia Azzurra, può davvero fare miracoli”. 

Le selezioni si terranno presso il Circolo sportivo “Stella Azzurra” Via dei Cocchieri 11 a partire dalle ore 10.00. 
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