Nicchi ammette: «A Milano e Udine
commessi errori nell'utilizzo del Var»

Nicchi ammette: «A Milano e Udine commessi errori nell'utilizzo del Var»
di Roberto Avantaggiato
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Lunedì 17 Settembre 2018, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 19:08

Marcello Nicchi risponde al presidente del Torino, Urbano Cairo, che ha protestato per un uso parziale della Var. Ammette che Manganiello e Valeri, in Inter-Parma e Udinese-Torino, hanno commesso due errori, anche abbastanza gravi se neanche il numero dell'Aia riesce a "mascherarli". Nicchi, poi, raccoglie l'invito ad un utilizzo maggiore e più ampio della tecnologia, fatto dal presidente della Lega di serie A, Gaetano Miccichè, con il quale sta allacciando importanti contatti, insieme ai presidenti di Lega Pro, Lnd e Aic, per una probabile alleanza in vista delle prossime elezioni in Figc.

«Sull'uso della Var c'è un protocollo chiaro», ha detto il numero uno degli arbitri italiani, che avrà un confronto con lo stesso Cairo, su sollecitazione del numero uno granata. Nicchi rivela anche che «non è cambiato nulla dallo scorso anno: se gli arbitri lo seguono, è ok, se sbagliano non seguendolo è un errore». Anche se c'è da dire che il protocollo, in realtà, un cambiamento l'ha portato ed è nelle dicitura "di chiaro errore", diventata "chiaro ed evidente errore". Un particolare non di poco conto, perché riduce la sfera di intervento dell'arbitro davanti al video.

Entrando nel vivo delle decisioni, Nicchi ha sottolineato che i casi di Inter e Torino (che per l'Aia sono due errori) sono stati diversi. «In Inter-Parma Manganiello e la videoassistenza hanno commesso due errori non andando a rivedere come da protocollo, avrebbero dovuto far uso del supporto video: sul tocco di mano di Dimarco in area e su un fallo di Gagliardini che purtroppo però l'arbitro non aveva visto: poteva essere sanzionato col giallo o col rosso, ma la Var doveva chiamarlo».

A Udine, invece, c'è stato un errore di fondo alle disposizioni del designatore Rizzoli: «In casi del genere - ha piegato ancora Nicchi - la Var non c'entra: la disposizione del designatore dice di far finire l'azione, per poter poi valutare se c'è fuorigioco con l'uso del video. Se invece la fermi prima, la Var non può più intervenire. E qui non è neanche più questione di protocollo. Ha sbagliato per precipitazione».

E' dunque probabile, che già da domenica prossima l'utilizzo della Var (che nelle prime quattro giornate di campionato è stato molto limitato) torni ad essere un po' più "invasiva". 

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