Al Rieti Sport Festival Di Canio fa il pieno di entusiasmo: quel rigore calciato bendato

Paolo Di Canio calcia il rigore bendato
di Christian Diociaiuti
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Sabato 16 Giugno 2018, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 18:53

RIETI – «Dai Paolo, firma la mia maglia della Lazio!». Entusiasmo al Coriandolo per Paolo Di Canio, ieri pomeriggio ospite del Rieti Sport Festival. Un bagno di folla per l’ex giocatore della Lazio e allenatore, oggi giornalista Sky come Stefano Meloccaro, colui che l’ha intervistato.
 

 

Di Canio, è stato accolto calorosamente dai molti reatini, laziali e non, che non hanno resistito: selfie, autografi e strette di mano. Entusiasmo ricambiato dallo sportivo che ha rivelato di avere una casa a Stroncone, dove regolarmente trascorre l’estate, correndo e godendosi il panorama, arrivando fino a Greccio. «Oltre al legame con il territorio ternano – ha detto - la famiglia di mia moglie ha origine da lì, apprezzo molto le specialità culinarie e l’ospitalità della provincia reatina. Sono stato a Terminillo qualche volta» ha detto, dimostrandosi preparatissimo sulla storia della città: «È più antica di Roma».

NO LOOK
Senza guardare. Senza poterlo fare, al pari dei ragazzi della Federazione Sportiva Paralimpica Ipovedenti e Ciechi. Paolo Di Canio è tornato in campo ieri pomeriggio e l’ha fatto con i ragazzi ciechi e ipovedenti impegnati in una esibizione. La loro emozione è stata grande nel poter abbracciare un simbolo del calcio italiano e romano, un emblema laziale e dell’estro italico all’estero. Ha indossato una benda e ha calciato un rigore: «Sì  ma il portiere non è tanto forte», hanno provato a disorientarlo. Ma Di Canio ha segnato comunque, regalando poi abbracci e parole a tutti, soprattutto agli atleti della Fispic, portati a Rieti grazie all’impegno della Alessandro Rinaldi Foundation e di Federico Rinaldi. Sandro Di Girolamo, presidente Fispic: «Siamo felici di poter partecipare a un evento sportivo di tale rilevanza. Siamo grati al Presidente della ‘Alessandro Rinaldi Foundation’, Federico Rinaldi, che ha invitato la nostra Federazione. Inoltre, ringraziamo il Patron del Rieti Sport Festival Sergio Battisti e il Direttore Artistico Stefano Meloccaro, che hanno avuto l’idea di coinvolgere la nostra Federazione all’interno del Rieti Sport Festival inserendo nel calendario un evento dedicato ai nostri atleti. È un motivo di orgoglio portare a conoscenza del pubblico le nostre esperienze in una kermesse di altissimo livello».

DI CANIO E IL RIETI
Travolgente per il suo modo di intraprendere le tematiche, Di Canio è stato pungolato, scherzosamente, da Meloccaro. «Curci ha venduto? A chi? A una holding? Allora dai, diamo un titolo: Di Canio prossimo allenatore del Rieti». E l’ex giocatore ha replicato, scherzoso, mettendo le mani avanti per far capire che no, non c’è niente di vero: «No, dai, non possiamo dire così, sono uno che mantiene le promesse. Poi certo, nella vita mai dire mai…» ha sorriso, facendo però i suoi complimenti al Rieti neopromosso in C. «Una città con quasi 50mila abitanti lo merita» ha aggiunto.

LA LAZIO, IL WEST HAM, I SALUTI
Prima del premio e dopo aver parlato del rapporto con Rieti, Di Canio ha fatto luce sulle sue passioni sportive: «Il maggiore orgoglio è aver rinunciato al Manchester per amore del West Ham. La Lazio? Ci tornerei mille volte» ha detto Di Canio, indicando la squadra inglese come una “seconda casa” e dimostrando tutto il suo amore per i biancocelesti. Aneddoti sulla Lazio, come il racconto dell’attesa dell’ingaggio, e quei saluti che hanno fatto sempre discutere: «Non lo rifarei, è un gesto che divide in un momento invece che deve aggregare. Un gesto sciocco in ambito sportivo, me ne sono accorto grazie al tema di mia figlia, allora 12enne» chiarisce con saggezza e lucidità. Di Canio non è solo calcio e Premier su Sky: per tenersi in forma pratica la Spartan Race, gara di resistenza su percorsi impervi e duri, tra scalate, filo spinato e fango: «Faccio gare in Italia e in giro per l’Europa» ha rivelato.
 

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