Portogallo-Italia, Mancini all'attacco del futuro

Portogallo-Italia, Mancini all'attacco del futuro
di Ugo Trani
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Lunedì 10 Settembre 2018, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 11:27
dal nostro inviato
LISBONA
Non c’è Cristiano Ronaldo: nella sosta, meglio il mare e la Juve. Dunque, l’Italia. Che attualmente per CR7 ha la priorità sulla nazionale. In ogni negozio, però, appare la sua maglia bianconera. Basta scendere, fino alla banchina sul Tago, nei vicoli che portano a Praça do Comercio. Eccola appesa in ogni locale, comprese pasticcerie e boutique, all’ingresso o comunque in mostra. Trattata come immagine sacra e quindi venerata dai lusitani. Che stasera, nell’Estadio da Luz, debuttano nella Nations League contro gli azzurri di Mancini. E’ il loro 1° match da 3 punti, dopo l’avventura a Russia 2018: i campioni d’Europa, al mondiale, hanno vinto solo contro il Marocco di misura e sono usciti agli ottavi contro l’Uruguay.

MAXI ROTAZIONE
L’Italia cerca di rifarsi un’immagine all’estero dopo il flop dello scorso novembre nel playoff contro la Svezia. La nuova tappa è a Lisbona, davanti a 40 mila spettatori. Il percorso resta complicato, a prescindere dall’avversario: la qualità è minima e non riappare certo da una partita all’altra. Ma va almeno ritrovato il senso di appartenenza. I senatori, ultimo Chiellini, spesso spiegano di essere qui per far capire ai giovani che cosa significhi indossare la maglia azzurra. Ma la giostra delle convocazioni fa pensare sempre a giocatori di passaggio, anche perché non essendoci più campioni, ogni ct va ormai per tentativi. Stasera, dopo il pari “bruttomabuono” di Bologna contro la Polonia, è annunciato il turnover. Almeno 5 novità, con il tridente completamente diverso: Berardi, Immobile e Chiesa. Meglio non infastidire le società della nostra serie A e soprattutto, con la condizione atletica precaria che caratterizza i nostri giocatori a settembre, cercare la brillantezza in interpreti diversi. Mancini, tra l’altro, vuole vedere altri calciatori e far aumentare il loro minutaggio in campo internazionale. Non fa niente che abbiano poco spazio in serie A. Nella rosa extralarge dei 30 convocati (31 prima del forfait di Pellegri) sono diversi i calciatori che non sono titolari nei rispettivi club: Pellegrini, 45 minuti con la Roma su 270, e Gagliardini, fuori dall lista Uefa dell’Inter, venerdì sono scesi in campo dal 1° minuto. Lo stesso Balotelli, con il Nizza, è sceso in campo solo per 76 minuti, prima di tornare azzurro per un’ora.
NUOVO ESAME
Il Portogallo, anche senza Ronaldo, ha il suo spessore. In amichevole, giovedì sera all’Algarve di Faro, il pari contro i vicecampioni del mondo della Croazia: 1 a 1, gol di Perisic e Pepe. E’ al 7° posto del ranking Fifa, anche per l’exploit di Parigi, quando sfilò il titolo Europeo alla Francia, battuta in casa nella finale a Saint Denis. Quindi nell’estate del 2016 che anche l’Italia non dimentica: il 26 giugno, proprio allo Stade de France, la nazionale di Conte vinse 2 a 0 contro la Spagna, reti di Chiellini (con 8 gol è il miglior marcatore del gruppo dopo Balotelli che ne ha segnati 14) e Pellè (cacciato per essersi ribellato a Ventura). E’ quello l’ultimo successo azzurro contro una big del pianeta: sono passati 26 mesi e mezzo. Nella notte di Lisbona, il nuovo tentativo. Puntando sulla spavalderia di Chiesa, ancora nemmeno una rete nelle sue 6 gare con l’Italia, e sull’affidabilità di Immobile, a digiuno da più di un anno (firmò l’ultimo successo casalingo da 3 punti il 5 settembre 2017 a Reggio Emilia contro Israele) e mai titolare con l’attuale ct. La Nazionale cambia, insomma, per ritrovare l’efficacia: il raccolto di 9 gol nelle ultime 12 gare è misero e allarmante.
 
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