Proroga commissariamento, le componenti del calcio contrarie: «Decisione illegittima»

Proroga commissariamento, le componenti del calcio contrarie: «Decisione illegittima»
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 17:52
Le componenti si sono riunite nella sede della Lega nazionale dilettanti proprio «per esaminare la situazione alla luce di quanto deliberato ieri dal Consiglio Nazionale del Coni»«Grave sconcerto è stato espresso da tutti i partecipanti alla riunione - fanno sapere nella nota -, in primo luogo in relazione alla proroga del commissariamento della Figc fino al 10 Dicembre, tenuto conto dell'assoluta mancanza di rispetto della volontà dei 201 Delegati Assembleari, in rappresentanza di oltre il 73% della base elettorale, che sin dal 18 maggio avevano chiesto di convocare l'Assemblea Straordinaria Elettiva». «In particolare, assolutamente contraddittorie e illegittime appaiono le motivazioni alla base della proroga del commissariamento. Mentre il primo provvedimento di nomina del Commissario Fabbricini, a febbraio del 2018, poneva come unico obiettivo la ricostituzione degli Organi Federali, con la delibera di ieri la proroga risulta giustificata dalla necessità di garantire la procedura di modifica dello Statuto Federale per adeguarlo al nuovo Statuto del Coni ed ai nuovi principi informatori. Tuttavia ad oggi, sia lo Statuto Coni sia i »Principi informatori« sono ancora al vaglio dell'Autorità Vigilante - l'Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio - e, dunque, da ritenersi privi di efficacia costitutiva.
Ma quel che pare ancora più grave è la circostanza che il Consiglio Nazionale del Coni, nel prorogare il Commissariamento, ha conferito a Fabbricini anche i poteri sostitutivi dell'Assemblea, al fine di pervenire alle modifiche dello Statuto». «Con questa ipotesi si priverebbe ulteriormente l'unico Organo rappresentativo della base del mondo del calcio (l'Assemblea dei Delegati) di esprimersi liberamente, con una autonoma valutazione, sulle modifiche dello Statuto - sottolineano -. I rappresentanti delle componenti, pertanto, nel respingere fermamente quanto deciso dal Coni, attesa la denunciata violazione del rispetto del principio di democrazia interna, hanno confermato di voler agire in tutte le sedi a tutela dei diritti degli stessi Delegati, anche con richiesta di provvedimenti d'urgenza, quale naturale prosecuzione del percorso avviato con la notifica della diffida»
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