Roma, Di Francesco: «Contro la Lazio voglio la stessa cattiveria vista con il Barcellona»

Roma, Di Francesco: «Contro la Lazio voglio la stessa cattiveria vista con il Barcellona»
di Gianluca Lengua
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Sabato 14 Aprile 2018, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 21:45

Eusebio Di Francesco ha spostato l’attenzione della squadra sul derby. Alla semifinale di Champions ci penserà più avanti dopo Lazio, Genoa e Spal: «Ben venga una gara come quella contro i biancocelesti. Sono partite che si preparano da sole dal punto di vista motivazionale, mi aspetto in campo la stessa determinazione, cattiveria agonistica e la voglia di prevalere vista contro il Barcellona». Ecco le parole del tecnico in conferenza stampa alla vigilia del derby.
 
Gestione dell’euforia. «Ben venga una gara come quella contro la Lazio. Si preparano da sole dal punto di vista motivazionale, mi aspetto in campo la stessa determinazione, cattiveria agonistica e la voglia di prevalere vista contro il Barcellona. È una partita dal valore doppio, per la qualificazione alla prossima Champions e la classifica in campionato oltre ad essere il derby». 
 
Il modulo. «Noi abbiamo fatto il 3-4-2-1 nella partita contro il Barcellona. È stata una scelta ponderata che mi ha fatto capire che si può giocare anche in questo modo. Siamo arrivati ai quarti di finali giocando con il 4-3-3. È tutto inutile se non si gioca con determinazione, cattiveria e un atteggiamento corretto». 
 
Schick. «Non parlo della formazione, anche perché Inzaghi non me lo verrà a dire. Al 50% gioca lui o Under». 
 
Dzeko. «Ha qualità importanti che a volte non sfrutta al meglio. Quella col Barcellona è stata la sua miglior partita da quando io sono qua. Spero che la ripeta anche con squadre meno blasonate. Ha qualità straordinarie».
 
La gara contro il Barcellona. «È stato qualcosa di straordinario e inaspettato. Sono sereno, questo ci deve dare consapevolezza. Chi è stato alla conferenza pre gara mi ha sentito parlare di mentalità. Questa partita deve dare continuità, trattare le partite sempre allo stesso modo ci farà diventare più forti».
 
I festeggiamenti post gara. «Lo faccio sempre ultimamente di entrare subito negli spogliatoi. Lascio spazio agli altri, io quello che dovevo esternare l’ho fatto dentro lo spogliatoio».
 
Defrel e Perotti. «Non saranno disponibili contro la Lazio. Defrel valuteremo nel corso del tempo il problema alla caviglia. Perotti cercheremo di metterlo dentro contro il Genoa o la Spal, più possibile a Ferrara. Abbiamo dei dubbi su Manolas e Florenzi, l’allenamento di oggi mi darà qualche risposta. È sbagliato mettere in campo giocatori a metà e questa volta non si può sbagliare».
 
Il 3-4-2-1. «Se io dovessi portare avanti questo sistema di gioco non ho tante pedine per farlo. È un grandissimo valore aggiunto per questa Roma, potrebbe essere riproposto domani o tornare un 4-3-3. Loro sanno che possono agire in un certo modo, la cosa importante è l’atteggiamento. È stato importante far uscire i centrali in aggressione, per farlo ho scelto una squadra con maggiore fisicità e avvicinare qualche giocatore a Dzeko mi ha dato risultati importanti. Ma non è detto che sia la medicina definitiva di tutto». 
 
La fisicità. «La fisicità è importante per diventare forti in Italia ed Europa. La condizione fisica è in grande crescita». 
 
Chi arriva meglio al derby. «Tutti i vantaggi o svantaggi vengono annullati. Mi auguro di essere avvantaggiato, ma non sono convinto che non sarà così. È una squadra rabbiosa, saranno feriti come lo eravamo noi dopo la Fiorentina. Dobbiamo prepararla allo stesso modo, sia fisicamente che mentalmente». 
 
Unica squadra in Europa. «È una gratificazione per la Roma poter rappresentare l’Italia in Europa. La Lazio dava la sensazione di avere in mano la gara, non c’era motivo per pensare al recupero del Salisburgo. Non bisogna dare motivazioni all’avversario, io vedo una Lazio di grande fisicità, ha davanti un giocatore bravissimo ad attaccare la profondità. In più ci sono due giocatori alle spalle Milinkovic e Luis Alberto che è bravissimo a fare assist. La Lazio è la squadra più brava a mandare in porta i propri giocatori». 
 
Il Liverpool. «Il del Liverpool con la squadra non ho ancora parlato perché davanti ci sono tre squadre importantissime. Il tifoso romanista aspettava da 34 anni questa gara, davanti abbiamo giocatori di gamba e non sarà facile. Siamo contentissimi di potercela giocare. Quello che dobbiamo affrontare, affrontiamo. Mi auguro che il destino ci porti ad andare più avanti». 
 
Mentalità. «Ci sto lavorando, abbiamo dimostrato di poter fare grandi prestazioni e altre di bassa qualità. Dobbiamo oscillare meno e questo sarà un lavoro importante di tutto l’ambiente». 
 

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