Roma, Di Francesco: «Nainggolan non sarà convocato. Inaccettabile ciò che è successo»

Roma, Di Francesco: «Nainggolan non sarà convocato. Inaccettabile ciò che è successo»
di Gianluca Lengua
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Venerdì 5 Gennaio 2018, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 01:23

Radja Nainggolan è fuori per la partita contro l’Atalanta. Ad annunciarlo il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco: «Con la linea guida dettata sempre dalla società, condivisa e accettata da me e da Radja Nainggolan il giocatore non sarà convocato per la partita contro l’Atalanta. Questo si lega a un modo di fare che deve essere continuativo per chi rappresenta la Roma, cose che sono inaccettabili e non saranno più accettate. Chiunque sbaglierà minimamente pagherà allo stesso modo». Ecco le parole del tecnico. 
 
L’Atalanta. «Hanno fatto una grande impresa a Napoli, ma avevano avuto una battuta d’arresto prima col Cagliari. È la squadra peggiore che possiamo incontrare in questo momento in cui facciamo fatica. Abbiamo un solo modo, compattarci con determinazione e cercare di fare tre punti contro una squadra che ha dato filo da torcere a tutte le big. Ha grande fisicità e entusiasmo, ma perché non dovremmo averlo noi avendo la possibilità di essere a 6 punti dalla vetta con la partita di recuperato e allo stesso tempo cercare di portare avanti il nostro cammino mentre le altre possono anche inciampare. Dobbiamo vincere questa partita contro una squadra forte, avremo il sostegno della nostra gente. La Roma ha vissuto momenti peggiori».
 
Come può mettere in difficoltà la Roma. «Anche l’Atalanta può essere messa in difficoltà dalla Roma con l’aggressività e la voglia di andare dall’altra parte. La capacità sta nel portare più possibile la palla nel territorio avversario. Loro sono bravi ad aggredirti nella tua metà campo ma è quello che abbiamo voluto fare anche noi, anche col Sassuolo che ci ha messo delle difficoltà. Dobbiamo giocare nello stesso modo e con la stessa mentalità cercando di essere più aggressivi possibile».
 
L’attacco. «Ce lo portiamo sempre dietro, a dare risposta ogni giorno sembra di attaccarmi a qualcosa che non c’è. Ho i dati di questo campionato che sono importantissimi. Una squadra che non corre non ha il miglior possesso palla, se non sta bene non tira in porta come il Napoli o non è la miglior difesa del campionato e un presidio territoriale così grande. Il dato più preoccupante ora è che siamo settimi per gol fatti. Dobbiamo solo cercare di buttarla dentro ora, abbiamo creato davvero tanto ma non siamo stati per niente bravi nel finalizzare. Se il Napoli ha fatto quasi il doppio dei gol dobbiamo migliorare. Il campo darà la risposta giusta mi auguro da domani».
 
Mentalità vincente. «Non si costruisce solo nei momenti positivi, si acquisisce anche nei momenti negativi. È il periodo peggiore nei risultati da quando sono qui. Dire che emotivamente si è mollato qualcosina può anche essere, magari anche inconsciamente. Dobbiamo essere tutti bravi a riportare questa squadra ad avere l’attenzione e applicazione che avevamo prima. Manchiamo in alcuni particolari dove prima non sbagliavamo. Il sottile tra vincere e perdere è sottile, col Sassuolo abbiamo subito gol quando potevamo raddoppiare. Ora dobbiamo essere incudine, silenzio e lavorare per portare a casadomani i tre punti.
 
De Rossi. «Non sarà convocato, ha provato a rientrare con la squadra ma si è riacutizzato il problema muscolare». 
 
I gol subiti. «I gol li hanno fatti tutti negli ultimi metri, quindi chi li prende è meno reattivo. Tanti gol sono segnati dentro l’area, in tutta la Serie A. Ci sono stati dei posizionamenti sbagliati ma ce ne sono stati tanti altri fatti bene, l’idea dei gol che abbiamo preso era di fare una bella presa di posizione ma il mezzo metro ha fatto la differenza. Sui calci piazzati abbiamo lavorato sul fatto che non fa differenza a uomo o a zona, ma nell’attenzione che ci mettiamo nelle marcature. I gol più brutti li abbiamo presi col Torino e Juve e mi auguro che non accada più. Poi se uno è più bravo e stacca più alto gli facciamo i complimenti, ma ultimamente è stata più colpa nostra. Certe piccolezze fanno la differenza».
 
Strootman. «Più se ne parla, peggio è. Ha un carisma e una forza nelle difficoltà tale che mi auguro possa essere resiliente. Ha dimostrato di essere un professionista, guardate i suoi dati fisici in partita. Ci aspettiamo gol e assist in più, ma con dedizione e lavoro ci riuscirà, non da solo ma con i suoi compagni». 
 
La presenza di Totti. «Francesco è fondamentale. Lui era con il direttore perché rappresenta la società e ci può aiutare nelle dinamiche dello spogliatoio. È un grande vantaggio averlo, non potrei dire altrimenti. Sta facendo un percorso importante da dirigente, ci sta dando qualcosa di importante e anche noi lo stiamo dando a lui».
 
La decisione su Nainggolan. «Io do le decisioni in conferenza, non chiamo nessuno per dire cosa ho scelto. Ci vuole ponderatezza, è una situazione anomala. La scelta c’è stata, poi se volete puntualizzare se è stata fatta prima o dopo. L’importante è aver preso una strada, magari io ho scelto il primo gennaio ma non lo sapete e non ve lo dico. Le scelte si fanno insieme, lavoro con un gruppo che sta cercando di dare una mentalità vincente. Nel modo di porsi, nei comportamenti, nell’affrontare certe situazioni». 
 
Situazioni simili a Nainggolan. «Non mi sono mai capitate. Il social che piace tanto deve essere anche di esempio. Radja sa quello che ha fatto, posso capire se uno ti ruba le immagini mentre fai qualcosa ma se te le fai da solo è qualcosa di peggio. Sappiamo tutti, tutti si stanno prendendo le responsabilità. Il calcio attuale è diverso, il modo di pensare è differente, da calciatore e da allenatore di pensa diversamente. Il concetto è sempre lo stesso.». 
 
Schick. «Non giocherà sicuramente in coppia con Dzeko. Abbiamo tutti dato troppo peso. Mi è stato chiesto di lui per quello che è stato pagato magari, anche quando non giocava, quotidianamente. Bisogna farlo maturare mentalmente per capire dove è arrivato, questo è il passaggio che bisogna fare. È un patrimonio del calcio, ha grandissimi mezzi e lo dico dopo che col Sassuolo ha giocato male. Al di là del ruolo, nel sistema poi se non vengono esaltate le caratteristiche, ma se non riesce a fare cose semplici vuol dire che ci sono delle difficoltà. Con il lavoro e la sua umiltà ci dimostrerà il giocatore che è stato alla Samp, dove ha giocato a fasi alterne o da subentrato. Va analizzato anche questo, noi su di lui ci puntiamo.».
 
Under e Gonalos. «Domani Gonalons sarà della partita, come altri hanno giocato quello che dovevano giocare. C’è un periodo di adattamento, in alcuni casi ho anche forzato le cose, ma qualcosa bisogna osare. A volte è andata bene, altre male. C’è una via di mezzo. Il calciatore che può essere bravo giovedì la domenica gli possono tremare le gambe. Per vederlo i giocatori vanno messi in campo. Credo che questi siano stati utilizzati il giusto per adesso». 
 
Florenzi. «Non siamo usciti, siamo andati agli ottavi da non so quanto tempo. La via di mezzo non stai mai da nessuna parte, non buttiamo all’aria tutto ciò che di buono è stato fatto, ci sono situazioni in costruzione. Il passaggio non è essere usciti dalle Coppe ma non tralasciare nulla, le partite si preparano anche fuori dal campo. La parita la preparai a casa, nel tuo vissuto. Per poter arrivare alle prestazioni importanti bisogna capire che tutto nasce da questo».
 

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