Roma, Di Francesco: «Vogliamo mantenere il terzo posto. Serve più continuità»

Roma, Di Francesco: «Vogliamo mantenere il terzo posto. Serve più continuità»
di Gianluca Lengua
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Sabato 12 Maggio 2018, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 16:51

Non c’è in ballo solo la Champions, ma anche il prestigio di arrivare al terzo posto. La pensa così Eusebio Di Francesco che domani giocherà contro la Juventus (quasi) campione d’Italia: «Per me in campo non esistono amici, compagni, figli o fratelli. Ci possiamo rispettare fuori, ma quando si è dentro bisogna sempre dare il massimo». Il tecnico ha le idee chiare anche in vista del mercato estivo: «È un discorso prematuro, non ne ho parlato neanche in società perché abbiamo ancora un obiettivo da raggiungere. Il club deve capire quello che voglio io e non sono solo io a dover capire quello che vogliono gli altri». Ecco le parole dell’allenatore in conferenza stampa.
 
La Juventus. «È una partita delicata. Abbiamo ancora un obiettivo importante e vogliamo mantenere il terzo posto».
 
La 50esima panchina. «Mi auguro di farne tante altre ancora. È un piccolo obiettivo, mai accontentarsi. Al di là della quantità delle panchine mi auguro maggiore qualità».
 
I 18 punti tra Roma e Juventus. «Dobbiamo lavorare per dare continuità a un certo tipo di squadra e idea. La Juve ha vinto tantissimo ed ha l’abitudine a vincere. La Roma in questi anni è arrivata sempre terza o seconda. Non è che posso trovare la medicina giusta per risolvere il gap. Dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista, e rinforzarci. Qualche passo in avanti lo abbiamo fatto, dobbiamo ribaltare le partite proprio come fa la Juve».
 
Chi giocherà. «Posso dire che giocheranno Alisson, Dzeko, Florenzi, Kolarov, De Rossi e El Shaarawy. Il resto vediamo».
 
La differenza tra campionato e Champions. «In casa abbiamo subito troppe sconfitte. L’Olimpico deve tornare fortino, la Juve costruisce tantissimo in casa. Spero che in futuro e anche domani miglioreremo il rendimento interno. Fuori casa ha fatto la differenza il rendimento della difesa».
 
La campagna acquisti. «Io faccio l’allenatore, non faccio campagna acquisti. È prematuro parlare di mercato. L’obiettivo primario è la Champions, non ne ho parlato nemmeno in società. In tante scelte l’allenatore è fondamentale. Io alleno e non faccio le campagne acquisti. Poi l’allenatore è ovvio che è importante, devono capire quello che voglio io e non sono solo io a dover capire quello che vogliono gli altri».
 
Il terzo posto. «È un obiettivo che sto dicendo da tempo. Il desiderio della società è arrivare in Champions, ma per prestigio e mentalità è giusto arrivare terzi».
 
Vincere per lanciare un messaggio. «È più per noi stessi, per una mentalità interna ed è giusto ambire sempre a vincere. Troviamo una squadra con entusiasmo e leggerezza perché ha le mani sullo scudetto. L’anno scorso hanno perso qui ma non avevano grande determinazione. Hanno la facilità di affrontare determinate partite».
 
La rivalità tra Roma e Juventus. «Le sensazioni sono cambiate, per me in campo non esistono amici, compagni, figli o fratelli. Ci possiamo rispettare fuori, ma quando si è dentro bisogna sempre dare il massimo».
 
Fare sei punti. «È il nostro obiettivo, è il campo che dà le risposte. A parlare a posteriori si fanno discorsi al di fuori di quello che facciamo all’interno. L’obiettivo è portare il più possibile a casa, conta solo vincere e raggiungere determinati obiettivi. Cercheremo di portare a casa i sei punti, perché è giusto e perché lo vogliamo». 
 
Roma più vicina alla Juve. «Siamo cresciuti sotto tanti punti di vista, in campionato siamo in ritardo e in Champions abbiamo fatto meglio. Per avere questa mentalità ci vuole ancora tanto lavoro, loro sono una squadra che non muore mai, sono concentrati e determinati, parlano poco e fanno i fatti». 
 
Le squadre B. «Sono favorevole ed è un grande vantaggio per le grandi squadre che possono far crescere i giovani. Deve essere un valore aggiunto per la Lega Pro perché seguiremo anche altri giovani e sarà una vetrina per i campionati delle squadre inferiori. Avremo cura e attenzione delle regole per non ledere il campionato della Lega Pro. La dimostrazione si è avuta in Spagna dove i giocatori arrivano in prima squadra con qualcosa in più, a me piace questa idea e sono d’accordo». 
 
Il gap con la Juve. «Il fatto che noi dobbiamo ambire a fare sempre meglio e avvicinarci agli altri è giusto e lo possiamo fare. Dobbiamo migliorare quello che abbiamo fatto in campionato e rifare o fare meglio quello che è stato fatto quest’anno. In un allenatore c’è sempre la voglia di migliorare la propria squadra e insieme si cercherà di trasmettere gli obiettivi generali». 
 

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