Roma, Florenzi: «Non posso piacere tutti, ma darò tutto per questa maglia»

Roma, Florenzi: «Non posso piacere tutti, ma darò tutto per questa maglia»
di Gianluca Lengua
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Giovedì 2 Agosto 2018, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 22:04

Alessandro Florenzi firma il rinnovo a Boston: un contratto che lo porterà a percepire circa 2,8 milioni di euro più bonus a stagione fino al 2023. L’esterno, per l’occasione, ha tenuto una conferenza stampa. Queste le sue parole:
 
Il rinnovo. «Oggi è sicuramente un giorno importante per me. Voglio abbracciare idealmente tutti i tifosi che sono contenti insieme a me di questo rinnovo. Li abbraccio uno per uno. So anche che ci sono tifosi che stanno così e così perché pensano che non merito questo rinnovo per le prestazioni dell’anno scorso. Sto già lavorando per fargli cambiare idea, è questo il mio obiettivo. Poi so che ci sono anche persone che a prescindere da come gioco, non gli va bene che io porti questa maglia. Sono state dette cose che mi hanno fatto male, ma che mi hanno insegnato tanto. Io ho sempre cercato di piacere a tutti, ma da questa trattativa ho imparato una cosa: “Alessà, non puoi piacere a tutti”. E’ una cosa che mi porterò anche nella vita, non solo nel calcio. So che non ho le stesse qualità di Totti, non mi viene riconosciuta giustamente la stessa passione e visceralità che ha Daniele per la Roma. Per qualcuno loro due sono un ingombro per me, ma si sbagliano del tutto. Per me loro sono due amici, che mi hanno insegnato tanto, cosa vuole dire essere romano e romanista. Mi hanno insegnato che bisogna dare tutto per questa maglia».
 
Che giocatore sarà per la Roma. «Voglio essere un esempio per i giocatori che acquisteremo in futuro e abbiamo acquistato quest’anno. Ci sono altri giocatori, oltre a Daniele, che possono insegnare cosa è Roma. Io mi voglio sentire un giocatore importante per tutti, dai tifosi agli addetti stampa e ai magazzinieri».
 
Quanto è cresciuto. «Di crescere e imparare non si finisce mai, neanche a 40 anni. Sono cresciuto tanto, ero un bambino con un sogno e sono diventato in carne e ossa il sogno che avevo. Sono riuscito a indossare la maglia della mia città, a parte un anno in cui però sono cresciuto più degli anni delle giovanili come uomo. A Crotone un anno bello sotto tutti i punti di vista, mi ha fatto diventare uomo e posso solo ringraziare chi è stato vicino a me e gli allenatori che mi hanno dato qualcosa e mi hanno fatto diventare quello che sono ora».
 
Il ruolo. «Non è più compito mio. Dove il mister pensa che io possa dare una mano alla squadra, oggi ancorati più. Mi trovo bene terzino, ala, centrocampista, portiere, magazziniere. Direttore sportivo no, è più difficile».
 
Un momento in cui ha detto basta con la Roma. «La trattativa con la Roma è stata lunga, non lo nascondo. Non è mai facile con queste situazioni, ci sono molte cose una dentro l’altra. Quando vado a mettere la bilancia, da una parte c’erano più soldi ma poi ha vinto la parte meno piena. Qui non c’erano solo i soldi, ma anche l’amore per la maglia e la città e cosa è Roma per me. La scelta dopo è stata molto semplice».
 
Le contestazioni dei tifosi. «Forse per quel Roma-Samp dell’anno scorso dove è stato più volte detto che non si poteva andare sotto al settore. Forse l’unica cosa che potevo fare era salutarli da più vicino arrivando all’area, ma rischiavamo sanzioni di squadra e di club. È la legge. Non penso sia stato quello il minimo, ognuno ha la sua idea e finché le critiche restano sul campo le prendo sempre in maniera costruttiva».
 
I cori per la trattativa. «Ogni trattativa è a sé, vedremo da oggi come si comporteranno i tifosi. Sono sicuro che saranno dalla mia parte per quello che ho dimostrato».
 
Imparare rispetto all’anno scorso. «Partiamo da una base importante. Abbiamo lo stesso allenatore e sappiamo già cosa vuole, in tutte le fasi. Magari siamo partiti volendo far vedere a tutti cosa potevamo fare, poi c’è stato un piccolo calo. Sta a noi cercare di non averlo per ambire a qualcosa di importante. Non sto qui a fare proclami o promesse. Noi vogliamo cercare di migliorare quanto fatto lo scorso anno, da una parte e dall’altra. Dobbiamo superare i nostri limiti, se noi abbiamo la stessa unità d’intenti riusciremo a sorpassare gli ostacoli che ci si porranno davanti. Non sarà facile, abbiamo tante squadre contro che vorranno fare bene come noi. Abbiamo un grande gruppo che può superare questi ostacoli e dobbiamo partire da una base, parlo di noi Roma e ci metto giocatori, allenatore, ds, giornalisti e tifosi. Per migliorare qui a Roma, secondo me, ci vuole equilibrio in tutto. Se lo avremo allora tutti avranno soddisfazioni, dal ds ai tifosi».
 
Uomo spogliatoio. «Ci sono giovani e non giovani. Pastore e Marcano hanno grande esperienza e porteranno anche qualità. Ci sono tanti giovani bravi che abbiamo preso. L’unico problema che ha detto il direttore è il tempo. Ci sono giovani per cui non serve il tempo e ci auguriamo che possa succedere per Coric, Kluiver, Bianda e Zaniolo. Quell’equilibrio che può servire a un giovane è che se sbaglia una partita non gli si mette una croce sopra. Se alla prima giornata invece Justin fa tre gol non bisogna dire che è Messi. È un giocatore forte in una squadra forte, può fare bene, ma anche sbagliare. Servirà da parte di società, giocatori e tutto l’ambiente che noi gli facciamo capire che è un uomo prima di tutto. E può sbagliare. Come se te dicessi: “Può venire Messi, o Darmian” nomino lui perché non è un obiettivo visto che abbiamo tanti terzini. Se dovessi sbagliare, non vengo a dirti che non puoi fare il giornalista. Si può sbagliare. Speriamo che i giovani si ambientino velocemente e spero che non ci saranno problemi».
 
Ringraziamenti. «Anche se non gli farà piacere, vorrei ringraziare il mio procuratore Alessandro Lucci, mia moglie e le mie figlie che mi sono state vicine in questa trattativa che non è stata facile.

Forza Roma!»

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