DAMMI I TRE PUNTI E...
Ci si aspettava una prova di maturità dopo la vittoria contro lo Shakhtar e, a conti fatti, l’esame (più mentale che tecnico-tattico) è stato superato. Anche con una Roma in maschera, considerati i sei volti nuovi rispetto alla magica serata dell’Olimpico contro gli ucraini. Nulla di straordinario sul piano del gioco, sia chiaro, ma in questo momento della stagione è necessario soprattutto (o forse soltanto) far punti. Il mini campionato a tre per due posti nella Champions del prossimo anno vede ancora in testa la squadra di Eusebio Di Francesco: l’Inter dell’ex Luciano Spalletti, che ha giocato una gara in meno delle due romane, ha dato ampi segnali di risveglio, quindi il traguardo finale è ancora lontano (o vicino) per tutti. La Roma, vincendo a Crotone, ha dato più un segnale a se stessa che agli avversari: se vogliamo, possiamo. Qualcuno potrà obiettare: sì, ma il Crotone non è il Barcellona. Esattissimo. Ma neppure la Spal lo è, eppure giocare contro queste squadre non è mai facile. Specie quando, come in questo periodo, i punti valgono oro, sia in testa che in coda. Dammi i tre punti e non chiedermi niente: fino alla fine, per quanto ci riguarda. Senza indugio alcuno.
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