«Ennesima persona vista di sfuggita, nell'ennesima coda, davanti all'ennesimo rivenditore di biglietti, in una giornata assai deludente iniziata prima delle 6. Esco dal rivenditore con la delusione di chi ha visto l'ultimo posto in distinti essere venduto a quello prima di me e di chi non può spendere 160€ per una partita, per quanto ne valesse tutta la pena. La giornata me l'hai cambiata con un gesto semplice, mi hai afferrato il braccio mentre me ne andavo sibilando improperi a mezza bocca e mi ha detto "aspetta, la differenza te la pago io, non posso vederti andar via senza, dopo tutte queste ore. Fra lo stupito e il commosso, ho rifiutato. 75€ mi sono sembrati una cifra spropositata da accettare, anche se a te era bastato sapermi romanista come te per offrirmela senza pensarci un attimo. Un fratello insomma, di cui non so nemmeno il nome, so solo che mi sei sembrato un uomo sopra la cinquantina, camicia bianca, occhiali... Basta. Grazie, mi hai migliorato la giornata. PS: mia madre mi ha detto che me li avrebbe presi anche a 160, per il mio compleanno, ma non me la son sentita di chiederglieli. So che può permetterseli, ma in tutta coscienza non mi sembrava giusto, e verso di lei e verso i miei amici. Sarebbe stato comunque uno sforzo enorme per lei e una delusione per loro».
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