Roma, Pastore smarrito: più Flaco non si può

Roma, Pastore smarrito: più Flaco non si può
di Stefano Carina
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Giovedì 15 Novembre 2018, 07:30
Inutile giocare una volta e poi fermarsi per 20 giorni. O scendere in campo con la paura di forzare un allungo e un recupero. L’ultima ricaduta, iniziata nella vigilia del match di Mosca e conclusasi nell’allenamento pre-convocazioni di Roma-Sampdoria, ha indotto Pastore e la Roma ad affrontare i problemi muscolari dell’argentino una volta per tutte. L’ex Psg è così volato a Barcellona dove in questi giorni si sta sottoponendo alla cosiddetta medicina riparativa del centro catalano Corachan. Non una novità per l’argentino che già in estate, prima della tournée americana, aveva approfittato di un paio di giorni di riposo concessi da Di Francesco per effettuare un check-up sulle sue condizioni.

CALVARIO LUNGO 3 ANNI 
I quattro stop stagionali (6 settembre dopo l’amichevole con il Benevento, nel derby il 29 settembre, dopo il match con la Spal il 20 ottobre e venerdì scorso, 9 novembre) sono soltanto l’epilogo di un problema ai polpacci che Pastore si porta dietro da tre anni e che ne sta condizionando la carriera. Non sono serviti plantari ortopedici speciali (fatti costruire in Cina), il cambio di alimentazione e di postura o la ginnastica pre e post allenamento alla quale si sottopone per uscire fuori da questo incubo. Perché di incubo si tratta. Nel periodo trascorso al Psg (7 anni), l’argentino ha saltato per infortunio 76 gare, 46 delle quali nell’ultimo triennio. La clinica di Barcellona alla quale si è rivolto, viene considerata in Spagna il top nel settore. Dalla scorsa estate è partner ufficiale dell’Espanyol, collabora con la federazione catalana di pallacanestro e ospita ogni anno centinaia di atleti da tutto il mondo. 

IL RIFIUTO 
Nella prevenzione e risoluzione delle problematiche muscolari, la Corachan si avvale di una compagnia di biomedicina fondata nel 2015 (M2RLAB) che utilizza tecnologie avanzate di terapia cellulare per la ricostruzione dei muscoli. In sostanza, con questa terapia alla quale si è sottoposto il calciatore (che dura di norma dai 2 ai 5 giorni), si utilizza il tessuto adiposo del paziente che contiene cellule con fattori di crescita e fattori riparativi. Normalmente queste tecniche hanno un’alta percentuale di riuscita (intorno all’80%) ma è chiaro che ogni caso va valutato singolarmente a seconda di quanto il muscolo sia usurato. Questo di Pastore è un ulteriore tentativo di risolvere il problema senza sottoporsi all’intervento chirurgico, ipotesi più volte rifiutata e scartata dal calciatore. Domani Javier farà ritorno in Italia ma stavolta lo stop (per evitare ulteriori ricadute) sarà più lungo dei precedenti: un mese. 
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