Roma, Pellegrini: «Battiamo il Napoli e prendiamoci i primi posti in classifica»

Roma, Pellegrini: «Battiamo il Napoli e prendiamoci i primi posti in classifica»
di Gianluca Lengua
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Giovedì 12 Ottobre 2017, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 00:28

Sabato sera dallo stadio Olimpico uscirà la vera anti-Juventus: la Roma di Di Francesco affronterà il Napoli primo in classifica di Sarri. Il tecnico giallorosso dopo un inizio tra critiche e scetticismo ha convinto tutti, un lavoro, quello di Eusebio, che è stato complicato dagli undici infortuni muscolari che hanno colpito la squadra. Sabato non giocherà Strootman per un problema alla coscia sinistra, al suo posto ci sarà Pellegrini una garanzia per l’allenatore: «Scendiamo in campo con certezze ben precise. Ci aspetta una partita importante, uno scontro diretto per i primi posti. Abbiamo fatto un bell’inizio e dobbiamo continuare così per vincere col Napoli e per affrontare la gara di Champions», ha detto il centrocampista a Sky Sport. Pellegrini era partito con la Nazionale per affrontare Macedonia e Albania, un dolore al polpaccio, però, lo ha costretto a tornare a Roma: «Adesso sto bene, sono dispiaciuto di non aver giocato con l’Italia, ma non era possibile. Le gare di novembre saranno importantissime. Stiamo già pensando a questo, saremo tutti davanti alla tv per i sorteggi. Andare al Mondiale con De Rossi e Florenzi, tre romani, è sicuramente una cosa più unica che rara».

IL RITORNO A ROMA
Con la sua cura nei dettagli e l’infinita pazienza, Di Francesco ha trovato la chiave giusta per far crescere i giovani in mondo complicato come quello del calcio. È questo uno dei motivi che ha spinto Monchi e la dirigenza romanista a scegliere lui prelevandolo dal Sassuolo: «Il tecnico mi ha aiutato a capire questo tipo di mentalità, questo modo di ragionare, spiegandomi che non bisogna mai accontentarsi. E’ stato, e continua ad essere, molto importante per la mia carriera e la mia crescita». Pellegrini è cresciuto nelle giovani della Roma, il suo ritorno a Trigoria è un cerchio che si chiude: «Quando ero piccolo non avevo capito quale fosse il mio ruolo. Come ho detto tante volte, De Rossi è stato sempre un punto di riferimento. Poi mi è sempre piaciuto Ronalindho. Con Daniele ci capita spesso di parlare. Lui mi dice che sono anche un po’ troppo frettoloso nell’andare in avanti, mentre sto capendo che è molto importante gestire per poi ripartire e trovare la palla giusta».

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