Roma, lente sulla Champions

Nzonzi e Ranieri (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Martedì 23 Aprile 2019, 07:30
Anche se va piano, la Roma è sempre più in corsa il 4° posto. Il dato, dopo l’esonero di Di Francesco, è per certi versi sorprendente. Con Ranieri in panchina, i giallorossi hanno addirittura rallentato. Ma in 40 giorni, dalla gara contro l’Empoli dell’11 marzo all’Olimpico a quella contro l’Inter di sabato a San Siro, il nuovo tecnico è riuscito a mettere a fuoco l’obiettivo, salendo in classifica e piazzandosi a 1 punto dalla zona Champions. Con il nuovo corso, pur scendendo dal 5° al 6° posto, recuperati 2 punti dei 3 di distacco accumulati dopo il ko nel derby del 2 marzo. Le rivali sono però raddoppiate.
RACCOLTO PARSIMONIOSO
La frenata al vertice coinvolge, ovviamente, anche le rivali. Perché Ranieri, conquistando appena 11 punti in 7 partite, è riuscito ad attaccarsi al Milan quarto: la media giallorossa è solo sufficiente, con 1,57 punti a partita. La Roma, dunque, non accelera, ma in questo periodo è più continua delle rivali. Il rendimento con il nuovo tecnico è più basso di quello avuto nelle 26 giornate con Di Francesco in panchina: 44 punti in 26 partite e media di 1,69. Tra l’altro l’ex allenatore, prima di essere allontanato, chiuse male, perdendo contro la Lazio, la striscia di 9 partite in cui riuscì comunque a raccogliere 20 punti, media di 2,2 a gara.

FRAGILITÀ CONFERMATA
Ranieri, soprattutto tatticamente, chiede alla Roma di essere più attenta e più compatta. E, nella scelta degli interpreti e delle posizioni, punta sempre sull’equilibrio e sulla sostanza. In più ha varato alcune modifiche: meno pressing e zero possesso palla. Mirante, come in precedenza Olsen, non dove giocare con i piedi ma riavviare l’azione con lanci oltre la metà campo. Il passo avanti in classifica, però, non dipende dalla ritrovata solidità e dall’eccessiva prudenza. Perché, sempre andando a guardare i numeri, i giallorossi prendono più gol: media di 1,42 nelle 7 partite con il nuovo tecnico, con 10 reti subite, e dunque in lieve peggioramento rispetto alla gestione precedente che ha viaggiato alla media di 1,38 a match. Certificata, dunque, la flessione di chi partecipa alla corsa Champions. E soprattutto di chi mira al 4° posto. Fuori da Trigoria, a quanto pare, c’è chi si è bloccato o quasi sul più bello. Solo l’Atalanta ha accelerato. Basta guardare la classifica per rendersene conto: nella volata che durerà ancora 5 giornate, il 3° posto non è più disponibile. L’Inter lo ha blindato alla vigilia di Pasqua. In poco più di un mese, dall’esonero di Di Francesco, il Milan è scivolato dal 3° al 4° posto. Gattuso ha perso 3 punti: non ne ha più 4 di vantaggio sulla quinta, ma si si ritrova affiancato da Gasperini. Che si sente giustamente in corsa come gli altri colleghi.

A PIENO RITMO
Il campionato ha sicuramente aspettato la Roma. Che, da qui al 26 maggio, non può però più sbagliare. Sabato, nella gara contro il Cagliari all’Olimpico, riparte dal 6° posto, in scia del Milan e dell’Atalanta. Che non sono davanti solo di 1 punto: i rossoneri possono contare sugli scontri diretti e i nerazzurri sulla differenza reti. Ranieri, nelle ultime 5 partite, potrebbe essere costretto a fare l’en plein per cercare di festeggiare sul traguardo. Il calendario è come se fosse appeso dentro lo spogliatoio di Trigoria: dopo il Cagliari, il Genoa a Marassi, la Juve in casa, il Sassuolo a Reggio Emilia e il Parma per il gran finale davanti al pubblico giallorosso.
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