Roma-Usa, non tutto va gettato: progetto tattico ambizioso, difesa da rivedere

Roma-Usa, non tutto va gettato: progetto tattico ambizioso, difesa da rivedere
di Gianluca Lengua
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Giovedì 9 Agosto 2018, 07:30
Dopo 18 giorni si è conclusa la tournée estiva della Roma negli Stati Uniti. Questa mattina i giallorossi rientreranno nella Capitale e resteranno a riposo fino a sabato pomeriggio, giorno della ripresa degli allenamenti (ore 17). La squadra Di Francesco, nell’ultima partita giocata contro il Real Madrid a New York, ha perso 2-1 (gol di Asensio, Bale e Strootman). Il bilancio delle tre gare disputate nell’International Champions Cup racconta di una squadra ancora vulnerabile in difesa (8 gol subiti) contro formazioni di alto calibro (oltre ai Blancos la Roma si è confrontata con Tottenham e Barcellona). Un problema che ha lasciato diversi interrogativi nella testa Di Francesco, anche se le partite sono arrivate in piena preparazione atletica: i due nuovi portieri Mirante e Olsen (quest’ultimo arrivato quasi a fine tournèe) non sembrano ancora integrati; Juan Jesus dopo l’allegria dei primi giorni, ha messo il “musino” per via di una possibile cessione; Marcano è sembrato in difficoltà contro il Real, più convincente invece nelle precedente apparizioni; Santon fatica a migliorare; Karsdorp si è visto poco o nulla - se non nelle due partite italiane contro Latina e Avellino - a causa dell’infortunio muscolare e in un pezzo dell’ultima col Real. Di Francesco, inizialmente, era rimasto soddisfatto dal reparto difensivo, ma dagli Usa il tecnico torna con tanti dubbi. E pensare che, portiere a parte, la difesa è stato il reparto meno toccato dalla rivoluzione di Monchi, ma evidentemente ancora non basta perché non è sicuro e compatto. Un difetto che si visto anche nella Champions League dello scorso anno: nonostante la cavalcata verso la semifinale, i giallorossi hanno incassato in totale 19 gol in 12 match, la media di 1,5 reti subite a partita.

IL PROMOSSO 
Alcuni problemi Eusebio li ha riscontrati anche nel reparto offensivo: il centrocampo fa poco filtro e c’è un disperato bisogno della riserva di De Rossi, anche se Gonalons con il Real ha dato segnali di ripresa. L’uomo del pre campionato è senza dubbio Schick: è suo l’assist a Strootman per l’unica rete romanista contro il Real e in totale ha realizzato 5 gol nelle amichevoli (3 con il Latina, 1 con l’Avellino e Tottenham). Il ceco è alla ricerca del riscatto dopo una stagione passata tra panchina e infermeria, Di Francesco, nel secondo tempo con i Blancos e per 18 minuti, lo ha piazzato esterno destro con Dzeko centravanti e Kluivert a sinistra. Un esperimento che non ha dato i frutti sperati per via della scarsa propensione di Patrik a giocare ala, ma appena l’ex Samp ha preso il posto del bosniaco è stato più pericoloso e concreto. Se nella stagione che sta per cominciare, Schick avrà continuità nelle prestazioni, Eusebio si troverà davanti a una scelta: da una parte il centravanti carismatico e protagonista dello scorso campionato, dall’altra un attaccante pagato 40 milioni su cui il club si aspetta in breve tempo un ritorno in termini di gol e prestazioni.
 
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