La guerra dei bomber: per super Ronaldo serve un Kane da guardia

La guerra dei bomber: per super Ronaldo serve un Kane da guardia
di Alfredo Spalla
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Mercoledì 20 Giugno 2018, 09:30
Cristiano Ronaldo riparte dallo Stadio Lužniki di Mosca, che dieci anni fa gli regalò la prima Champions contro il Chelsea. Ieri come oggi, il portoghese si presenta come l’uomo pronto a prendersi i riflettori. Nel 2008 fu miglior marcatore (8 centri) e miglior giocatore del torneo, rifilando ai Blues di Avraham Grant il gol dell’1-1 nei 90’ della finale, ma facendosi bloccare da Cech ai rigori. L’impresa mondiale è ben diversa, ma l’ambizione di Ronaldo, nonostante l’Europeo e le 4 Champions vinte, è rimasto intatta. «Non accettate inviti a cena da lui, è troppo salutista», ha scherzato l’ex compagno Evra ricordando una serata trascorsa insieme a Cr7 all’insegna di acqua e insalata, spiegando in parte la sua longevità sportiva.
 
MENO ECCEZIONALE
L’hat-trick contro la Spagna l’ha catapultato in cima alla classifica dei cannonieri di Russia, dove c’è anche il padrone di casa Cheryshev, che però ieri sera contro l’Egitto ha giocato già la sua seconda partita. Ma il primo obiettivo del pluri-Pallone d’oro è vincere contro il Marocco per trascinare il Portogallo agli ottavi. «Posso anche creare un piano per fermarlo, ma riuscirà comunque a trovare una via di fuga», ha ammesso con una buona dose di realismo Hervé Renard, ct del Marocco, battuto all’esordio dall’Iran. Non solo di Cr7, però, vive il gruppo B. Diego Costa, con 2 gol all’esordio, sembra aver messo da parte i brutti ricordi del Mondiale brasiliano del 2014, quando fu massacrato dai tifosi locali per aver scelto la Spagna e non convinse neppure i tifosi iberici. Fu prima sostituito da Fernando Torres e infine lasciato in panchina prima della eliminazione ai gironi. Sulla strada del riscatto c’è l’Iran, che a sorpresa è l’unica a punteggio pieno. Hierro ha indicato la soluzione ai suoi: dimenticare il 3-3 e non sottovalutare la formazione di Queiroz. «L’Iran è una squadra con idee chiare, molto fisica e con un buon possesso palla. Dovremo essere attenti e compatti per trovare il successo».

I CENTRAVANTI
Ronaldo avrà invece tempo per tenere d’occhio gli altri protagonisti che hanno brillato nelle prime gare, come Lukaku e Kane, capace di dare all’Inghilterra ambizioni che non sapeva nemmeno di possedere. Il bomber del Tottenham, griffando la vittoria sulla Tunisia, ha già scatenato un’ondata di entusiasmo nel Regno Unito che ha ribaltato lo scetticismo della vigilia. Non a caso la tv inglese ha registrato ascolti da record che hanno permesso al debutto russo dei Tre Leoni di superare addirittura lo share del recente royal wedding tra il principe Henry e Meghan Markle. Miracoli dell’Uragano, che soffia più che mai su Mosca e dintorni. Gli altri leader, al contrario, appaiono in affanno: Lewandowski è rimasto a secco contro il Senegal; Messi, come spesso accade negli ultimi anni, è alle prese con le accuse di auto-gestione della Seleccion, e Neymar ieri ha lasciato l’allenamento per un dolore alla caviglia destra. «Dopo tutti i falli subiti contro la Svizzera, ha accusato dolori alla caviglia. Ha fatto solo fisioterapia, tornerà ad allenarsi oggi pomeriggio», ha spiegato Rodrigo Lasmar, il medico della Seleção. Le coincidenze convergono tutte sulla maglia numero 7 del Portogallo. Al Real si fasciano la testa per capire come uscire dal braccio di ferro su ingaggio e vendita, mentre lui dimostra alla Russia e al Mondo di essere un giocatore diverso rispetto a quello che a Mosca alzò la Champions con i Red Devils. È più affamato, completo, fisico, perfino veloce. In una parola: mondiale.
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