Storica Croazia, finale con la Francia. L'Inghilterra sconfitta per 2-1

Storica Croazia, finale con la Francia. L'Inghilterra sconfitta per 2-1
di Vanni Zagnoli
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 17:00

Viva viva l’Inghilterra, anzi la Croazia, capace di rimontare con Ivan Perisic, che vale davvero i 70 milioni rifiutati dall’Inter al Manchester United, e risolve ai supplementari con Mario Mandzukic. E’ la finale degli slavi, contro la Francia, in grande equilibrio. Sono gli anni dell’ex Jugoslavia, con l’Europeo di basket vinto dalla Slovenia e questa finale di un Paese di 4 milioni di abitanti. Nulla, nei confronti della perfida Albione.

Si era cominciato con la punizione di Trippier, con Subasic partito in ritardo, si finisce in gloria per i biancorossoblù, bravi non solo nella pallacanestro e a pallanuoto. Viva la Croazia, allora, due volte passata grazie ai rigori, con i miracoli di Subasic con la Danimarca e capace di eliminare la Russia pseudopata di ammoniaca. Si scompone il panciotto di Southgate, che ci riproverà fra 4 anni e intanto sabato alle 16 a San Pietroburgo si giocherà il podio di consolazione, contro il Belgio.

E’ la prima finale per i croati, nazione giovane, è la prima finale calcistica per una nazione giovane, perde la vecchia scuola inglese, dalle mille coppe e presunzione, vince il talento, l’estro dei croati, mezzo secolo dopo l’Europeo perso nella finale bis a Roma contro l’Italia. Era Yugo, la Yugo che dominava il basket ai tempi dei plavi, di Aldo Giordani, è la Croazia degli ic, Brozovic a lungo compassato, come regista, e Ivan Perisic girata acrobatica che porta al supplementare e poi tocca per Mandzukic. Dunque è una finale anche molto italiana, con Rebic non aspettato dalla Fiorentina, con gli interisti bravi e con Mario molto più super, per esempio, di Balotelli, e voglioso di essere affiancato da Cristiano Ronaldo.

Sarà una gran finale, con la Francia, domenica alle 17, con la Croazia non così sfavorita e neanche tanto stanca. E’ fisica, meno fisica dei transalpini e anche forse dell’Inghilterra, però flemmatica e poi convinta nel rush finale. I britannici durano un’ora, poi spariscono, non raggiungono i rigori. Almeno volevano sfatare in maniera definitiva. La perfida resta ferma all’unica finale, vinta in casa nel ’66, la Croazia vuole imporre la scuola danubiano-carpatica, mai a mondiale nè a Europeo, neanche con l’Ungheria, battuta dalla Germania dopata nel ’54.

E’ il mondiale dei nostri vicini, i transalpini e gli adriatici, l’Italia è inerme nel basket, eliminata dai croati dalle olimpiadi, e anche nel calcio, con la serie A valorizzante di eredi di Prosinecki. Di mezzo c’è la Slovenia, di mezzo c’è il nostro calcio e il loro e un ct, Dalic, sconosciuto, rispetto a Deschamps e a Southgate. Mister gilet assiste all’uscita, all’1-2, inerme, si consola con il miglior calcio giovanile d’Europa. Trionfa Zlatko Dalic, già centrocampista, 52 anni, nell’Hajduk Spalato, e allenatore giramondo: Albania, Arabia, ct da un anno. 

A Mosca, è la serata della fantasia, di un calcio scatenante e scatenato, di tifosi da sempre osteggiati dai terribili serbi. E’ festa a Zagabria e a Spalato, non a Londra. Viva la Croazia, un po’ meno l’Inghilterra, al di là della canzone di Claudio Baglioni. I croati possono vincere oltre il 90’ tutto, come il Portogallo all’Europeo. Sono tosti e dinamici, senza punti deboli, capaci anche di rimontare e rovesciare. Kane? E’ sparito. 

Sull’1-1, Perisic aveva colto subito un palo clamoroso. La Croazia ha meritato, anche solo per quello, con Strinic e Vrsaljko, gente valorizzata dalla serie A. Ah, Modric se vince il mondiale è da almeno Pallone d’argento. Magro e manovriero, leader. Festa oltre Adriatico, di un popolo tranquillo. Visto anche a Trieste, contro l’Italia di Meo Sacchetti, nella palla a spicchi. Perdono Alli, Lingard e Maguire, comunque da 7,5. Croazia da 8,5, vent’anni dopo la semifinale con Davor Suker. E' la 13^ finalista mondiale. L'ultima vincitrice diversa fu la Spagna, nel 2010. Questi croati possono essere i migliori per un po'. Lo meritano soprattutto al passato.

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