TENTAZIONE UNILATERALE
Lungo il percorso stanno aumentando gli ostacoli. La situazione non è allarmante, Ma bisogna essere realisti con quanto sta accadendo attorno alla Roma. Le idee sono chiare e anche intriganti. Le certezze, invece, mancano. Oggi, e non c’è da stupirsi, è più facile arrivare alla scelta del nuovo allenatore che alla disponibilità dello stesso. Così, passando da Sarri a Gasperini e tenendo in corsa Conte, non va dato per scontato il sì dell’eventuale interlocutore.
SOLUZIONE DI SCORTA
Il Grande Rebus è sulla scrivania di Pallotta. Che, a quanto pare, è stato già relazionato sui contatti avuti con gli interessati. Baldini è quello che lo tiene informato sul rapporto di Sarri con il Chelsea. L’allenatore è ormai in bilico, addirittura i tifosi vogliono disertare Stamford Bridge e vendere gli abbonamenti delle ultime gare dei Blues. Ma Sarri non è più convinto, come fece capire due anni fa a Baldini, di trasferisi a Trigoria. Al Napoli avrebbe voluto soprattutto Manolas e Dzeko (anche El Shaarawy, per la verità). Adesso è stato pre-allertato: il difensore e il centravanti non sono sicuri di restare qui. Il tecnico è stato ultimamente chiamato anche dalla Fiorentina. Non si è, però, ancora impegnato con nessuno. La doppia pista italiana è, dunque, il suo piano B. In questo senso è più semplice puntare su Gasperini che, pur essendo sotto contratto con l’Atalanta fino al 2021, avrebbe avuto la garanzia da Percassi di potersi liberare nel caso fosse chiamato da un grande club. Gasperini, però, è considerato il re di Bergamo: per la piazza è il vero artefice dell’exploit nerazzurro più di quanto lo sia la proprietà. Così, se si qualfica per l’Europa League, non è detto che non resti all’Atalanta. È, insomma, combattuto. Anche recentemente ha ammesso, a chi lo ha avvicinato in privato, di essere tentato dall’avventura nella Capitale dove troverebbe giovani da migliorare e e big da rivalutare. Ma sa in partenza che si complicherebbe la vita.
SOGNO LEGITTIMO
Conte, amico di Petrachi, è l’allenatore di «alto profilo» indicato da Pallotta nel comunicato di lunedì. Non ha nemmeno avuto la necessità di nominarlo. E ha fatto bene. Non è l’ingaggio a frenare la trattativa, quanto l’ambizione dell’ex ct azzurro (ieri prima udienza della causa con il Chelsea: 9 milioni in ballo). Che, pur essendo nel mirino del Tottenham più che dello United, è diventato ultimamente frequentatore di salotti, ristoranti e alberghi meneghini. L’Inter e Marotta sono nel suo destino. Come lo è stato fino a novembre il Milan. La Juve, per l’eventuale ritorno, resta il sogno. Simile a quello della Roma. Che può solo rimanere alla finestra. Non si sa mai.
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