Schick: «Non lascerò la Capitale, dimostrerò di essere un attaccante da Roma»

Schick: «Non lascerò la Capitale, dimostrerò di essere un attaccante da Roma»
di Gianluca Lengua
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Martedì 20 Marzo 2018, 10:41
Quando Patrik Schick è arrivato a Roma, centinaia di tifosi si sono riversati all’aeroporto di Fiumicino per accoglierlo nel migliore dei modi: cori, urla, bandiere e sciarpe hanno fatto da sfondo al suo primo giorno nella Capitale. Le aspettative erano tante e di certo l’attaccante non si aspettava di deludere il suo pubblico, ma ad oggi i risultati parlano chiaro: 636 minuti giocati ed un solo gol segnato in Coppa Italia. Dopo la gara contro il Crotone, Di Francesco, per giustificare l’ennesima panchina, ha spiegato senza mezzi termini che il ragazzo non è ancora pronto: «Non sta andando come mi immaginavo, non mi aspettavo tutti questi infortuni. Ora sto facendo di tutto per essere in salute, al momento non sono preoccupato di nulla», ha detto Schick in un incontro con la stampa ceca. Nonostante il periodo buio, però, i buoni propositi non mancano: «Non voglio cercare scuse: all’inizio ci sono stati i problemi al cuore, e per questo non ho fatto una preparazione estiva, buttandomi subito nel campionato. Poi sono arrivati i problemi muscolari. Non è stato l’inizio migliore, ma dimostrerò di essere da Roma. So di dover ripagare la fiducia che è stata riposta in meno. Credo che ora le cose si stiano muovendo in una direzione migliore, al contrario di quello che è successo in estate. Forse c’è stata un po’ di fretta, avrei dovuto iniziare più lentamente, ma ero entusiasta di iniziare. Il mio corpo, però, non era ancora pronto e i miei muscoli non hanno retto».

 La stagione è quasi terminata, il calciatore non ha lasciato il segno, ma questo non significa che abbia gettato la spugna. La possibilità di lasciare la Capitale la prossima estate non è in programma: «Non voglio pensare di andare da nessuna parte. Voglio ancora dimostrare di essere da Roma. Non ho iniziato bene, ma può finire in modo completamente diverso. Non è stato facile affrontare certe situazioni per la prima volta, è stata un’esperienza nuova per me. Non mentirò, non è una situazione semplice. Ma sono sicuro che quanto sarò allenato al 100% per diverso tempo e tornerò a segnare, tutto andrà meglio. Devo riguadagnare un po’ di autostima, è chiaro. Ma non voglio pensare di non averla». 

ALCHIMIA DZEKO
Inizialmente Schick era stato acquistato per giocare come attaccante destro, poi, Di Francesco si è reso conto che il suo ruolo naturale era lo stesso di Dzeko, ossia il centravanti. Difficile, però, scalzare il bosniaco che sta attraversando un grande periodo di forma: «È uno dei migliori al mondo. Lo guardi e capisci subito cosa hai bisogno di migliorare. Quando sono arrivato, giocavo da esterno d’attacco. Quella non è la mia posizione ideale, ma questo non vuol dire niente: sono felice per ogni opportunità che ho di scendere in campo. Edin parla ceco veramente bene, c’è alchimia tra noi. Se mi percepisce come un suo competitor? È già in una fase della carriera in cui non pensa a queste cose, se lo può permettere. Probabilmente è il mio più grande amico nella squadra, abbiamo un ottimo rapporto, è una bravissima persona».

L'AMORE PER ROMA
La Roma giocherà i quarti di finale di Champions League contro il Barcellona, un gara prestigiosa che potrebbe valere la semifinale: «È bello far parte di questo successo, e posso ancora avere la possibilità di scendere in campo. La pressione su di me? C’è ancora, d’altronde sono stato uno degli acquisti più costosi in Italia. Ho provato a non sentirla, ma è impossibile. Non avevo mai visto nulla di simile prima, è tutto nuovo per me. Non mi aspettavo che le persone vivessero così tanto per il calcio. Succedeva anche a Genova, ma non così tanto come a Roma. Qui le persone sono un po’ pazze…Quando passo mi chiamano e mi gridano “Schick Schick”. È difficile nascondersi, vengo riconosciuto. A volte è difficile, ma non voglio dire di no a nessun tifoso».
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