In questo processo la Figc e la Lega Serie A hanno dimostrato lungimiranza, 'vision' e un grande coraggio. Una sfida importante ma anche un cambiamento epocale. L'obiettivo - aggiunge Rosetti - però è chiaro: un calcio più giusto. La percezione da parte dei giocatori e dei tifosi è positiva. Prima si discuteva di palloni entrati in porta di un metro, ora di qualche centimetro di fuorigioco». La Var, spiega Rosetti, ha anche avuto effetti collaterali positivi: «Il comportamento dei giocatori è migliorato moltissimo. Sono quasi spariti i capannelli di giocatori e le proteste eccessive: il livello delle sanzioni disciplinari è stato abbattuto, il numero delle ammonizioni si è abbassato del 20%, quello delle espulsioni del 25%. C'è un'altra conseguenza importante: gli arbitri sono più sereni perché un amico e collega può dargli un aiuto, sono meno soli». Potesse tornare indietro, Rosetti individua l'episodio in carriera in cui avrebbe utilizzato il Var: «Argentina-Messico del Mondiale del 2010. Tévez segnò un gol in fuorigioco. Senza quell'episodio sicuramente saremmo andati oltre» .
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