E sull'ipotesi di un format a 24 squadre il presidente della Lega B aggiunge: «Mi auguro di no. Tecnicamente non capisco come sia possibile». Balata infine spiega come si è arrivati alla decisione di far partire la Serie cadetta con 19 squadre. «Siamo arrivati al 13 di agosto, dovendo iniziare il 24, avendo 19 società che ci chiedevano di iniziare le partite, programmare la stagione, garantire gli investimenti programmati da chi ha conquistato questo diritto sul campo, ci chiedevano di far partire il campionato. Abbiamo registrato tutta una serie di vicende di natura giustiziale che non consentivano di capire se ci fossero altri soggetti eventualmente legittimati a giocare il campionato».
«Credo che il campionato debba partire. Farlo iniziare è il dovere di un presidente di Lega. Siamo arrivati al 13 agosto con 19 squadre regolarmente iscritte e dovevamo far seguito ai diritti di queste squadre». È la precisazione del presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, in merito al rischio di sciopero dei giocatori della serie cadetta pronti a fermare l'avvio della stagione previsto per il 24 agosto per la questione del campionato a 19 squadre e il caos ripescaggi.
«I club sono pronti e hanno diritto e interesse a scendere in campo e sono unite e forti su questa nostra posizione che ha avuto il conforto della Figc.
C'era un problema: abbiamo dovuto inseguire e analizzare fino al 13 agosto dopo due rinvii della presentazione del nostro calendario e a quella data ancora non avevamo chiaro se ci fossero delle decisione degli organi di giustizia che ci indicassero la strada da percorrere», sottolinea Balata ai microfoni di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1. «Siamo ovviamente rispettosi delle decisioni degli organi di giustizia e della Figc, ma in quel momento la nostra primaria esigenza era far partire i campionati garantendo i diritti di quelle società legittimamente iscritte e presenti ai nastri di partenza, e di tutti i tifosi che aspettavano di partire - continua - Avevamo indicato da tempo la data del 24-25 agosto. Rispetto le posizioni dell'Aic, ho sentito più volte Tommasi e Calcagno, ho chiesto loro di perseguire quelle istanze di rinnovamento che stiamo cercando di portare avanti, e non sono quelle di natura economico-finanziaria».
© RIPRODUZIONE RISERVATA