Strootman imita Dzeko: Roma e basta

Strootman imita Dzeko: Roma e basta
di Ugo Trani
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Sabato 25 Agosto 2018, 07:30
L’unico che non si stupisce è lui. Ogni mattina si specchia nel suo fisico bestiale e sorride con il suo ghigno feroce. Strootman, proprio nell’annata dell’abbondanza di giocatori e soluzioni, si piazza ancora al centro della Roma. Che, da due stagioni, ne ha riscoperto l’affidabilità: 45 e 44 partite hanno cancellato ogni dubbio su quel ginocchio sinistro che lo ha fatto disperare quasi all’alba della sua avventura in giallorosso (arrivò a Trigoria nell’estate 2013 e si fece male a Napoli il 9 marzo 2014). Con Di Francesco, dopo l’addio di Spalletti, ha ripreso definitivamente quota: l’esperienza, la professionalità e l’universalità lo hanno reso indispensabile. Kevin è il giocatore di sostanza, cioè il centrocampista completo che sta bene in ogni sistema di gioco e ancor di più in ogni spogliatoio. Si confronta, quando serve e in via diretta, con l’allenatore, dà la disponibilità ai giovani e resta in sintonia con i big. E, come se non bastasse, si tiene strette la squadra e la maglia. L’olandese, 28 anni, vuole restare qui, proprio come l’amico Dzeko che rifiutò il trasferimento al Chelsea lo scorso gennaio. Scelta di campo e di vita. Per entrambi.

RICHIAMO ROMANTICO 
Garcia da mesi lo chiama al Marsiglia per riaffidarsi alla sua lavatrice di garanzia. Ma per Di Francesco, pure avendo a centrocampo la scelta delle grandi d’Europa (con nazionali per tutti i gusti), il ruolo di Strootman è vitale per la Roma. Lo ha visto presentarsi, ad inizio estate, al top. Asciutto, tirato e motivato. A Torino lo ha subito schierato titolare, facendo capire agli emergenti Pellegrini e Cristante che per avere quel posto dovranno pedalare forte in ogni allenamento. L’olandese è l’unico giocatore coast to coast del gruppo: il fermo immagine del gol di Dzeko lo inquadra sulla linea di porta del Torino. Al minuto 89, senza avere la lingua di fuori.

PERCORSO DA LEADER
L’ultima stagione è la perfetta sintesi di quanto Kevin sia per certi versi insostituibile. Su 51 partite, ne ha giocate 44. E 36 da titolare (26 in serie A, 9 in Champions e 1 in Coppa Italia). Solo in 3 è rimasto in panchina. Nessuna squalifica e 3 gare saltate per infortunio. Di Francesco, a prescindere dal rendimento, si è fidato, senza stare a pensare a quel ginocchio martoriato. Strootman non si piega: 3174 minuti, ai quali aggiungere quelli con l’Olanda. Significativo, nell’emergenza, il cambio di posizione in campo: in 7 match di fila ha recitato in campionato da regista (con De Rossi e Gonalons contemporaneamente out).

SCUDO PATERNO 
Da pochi giorni è davvero papà Kevin. Di Johan Maxime. Ma a Trigoria lo è sempre stato. Di qualche pischello giallorosso, ultimo il connazionale Kluivert. È l’esempio per loro, anche per Pellegrini e Cristante che giocano nel suo ruolo. Il Marsiglia, al momento, non ha presentato alcuna offerta alla Roma. La stima di Garcia non basta anche se ieri Rudi, a chi gli ricordava che tempo fa s’era detto disponibile ad andare a prendere Strootman in macchina, ha rilanciato: «Abbiamo un buon sponsor auto e quindi possiamo andare in Inghilterra, Italia, Germania e Spagna per rimpiazzare Anguissa... Se non arriverà il 1° obiettivo, proveremo il 2° e poi il 3°. Se non prenderemo nessuno, faremo con quelli che abbiamo». La richiesta della Roma (30 milioni) e soprattutto la volontà di Strootman frenano le ambizioni del club francese. 
 
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