Italia, Albertini: «Tavecchio ha fallito gli obiettivi primari»

Italia, Albertini: «Tavecchio ha fallito gli obiettivi primari»
di Salvatore Riggio
2 Minuti di Lettura
Martedì 14 Novembre 2017, 15:49
Il giorno dopo la mancata qualificazione a Russia 2018 è ancora più difficile essere lucidi e analizzare la disfatta della Nazionale. C’è profonda amarezza: “Dimissioni Tavecchio? Non è stato convocato nessun consiglio federale, solo i presidenti delle componenti. Penso di andare ad ascoltare, più che a parlare. Le parole di Paolo Cannavaro? Come ho detto prima, la partita di ieri è stata decisa dagli episodi, meritavamo noi di passare. Le coppe si vincono negli allenamenti e poi si ritirano alla domenica. I tanti stranieri non sono un freno, la Svezia non aveva nessun giocatore forse nel campionato interno. Molti nostri giocatori vanno all'estero per giocare ad alti livelli, il discorso sugli stranieri è solo una sfaccettatura", ha detto Damiani Tommasi, presidente dell’Aic, a margine della presentazione del Gran Gala del 27 novembre.

Insieme a Tommasi c’era anche Demetrio Albertini, che nel 2014 si candidò alla guida della Federazione uscendo sconfitto per mano di Carlo Tavecchio: "Oggi è una giornata molto triste, avevamo tutti fiducia di andare ai Mondiali, i ragazzi hanno cercato di dare il massimo. Per la prima volta dopo tanto tempo ci troviamo in questo grande momento di tristezza.
La Nazionale aveva tutte le carte in regola per andare al Mondiale, con l'esperienza e l'inesperienza di qualcuno. Li reputo dei campioni, poi c'è dopo la discussione della partita in sé. Mi dispiace essere qui a commentare della sconfitta. Rottamazione, rifondazione o ristrutturazione? Devi parlare con un politico, io non lo sono più adesso. Una mia possibile candidatura in Figc? Sono uscito dalla Federazione dopo 8 anni, cercando un mio percorso, con uno sguardo e una passione incredibile per questo sport. Sinceramente vado avanti con le mie scelte, se c'è poi da condividere qualcosa lo farò sicuramente. Non so se con me sarebbe andata diversamente, il bello dello sport è questo che poi si può dire tutto. Io mi ero messo a disposizione nel 2014, dopo un percorso di otto anni. Da tre anni sono esterno, credo che sia il momento più facile per giudicare ma bisogna capire quali sono state le cause e avere il coraggio di cambiare. Scegliere il c.t è la cosa più difficile al mondo, perché viene sempre contestato. Serve un allenatore di grande esperienza, uno come Carlo Ancelotti è il primo che mi viene in mente. Deve essere il presidente a scegliere, oneri e onori", le sue parole. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA